4 Annali d" Italia. me llretto parente, iì credea,rche voltile preflargli foccorfo in così brutto fangeme . Ma le parentele fra i Principi fon tele di ragno , e ce-•dono troppo facilmente al proprio ìntereffe, che è il primo e potente Ior Conigliere. Di belle parole dunque e di promette n’ ebbe , quante ne volle, il Re Federigo: diverfi poi furono i fatti . Imperocché il Re di Francia, conofcendo quale oflacolo potette venire dall'Aragonefe alle lue idee , fegretamente entrò feco in un trattato, e fu conchiufo , che amendue faceflero l’imprefa di Napoli; e al Re di Francia toccaiTe Napoli con Terra di Lavoro, e coll’Abbruzzo ; e al Re Cattolico le Provincie di Puglia e di Calabria. Il Summonte ed altri prendono qui a giuflificar l’azione del Re Ferdinando, allegando come giufla la di lui pretensone fui Regno di Napoli, acquietato colle forze dell’Aragona dal Re Alfonfo, quafichè non folle flato lecito ad eiTo Alfonfo di lafciar- lo a Ferdinando fuo Figliuolo, benché ballardo . Altri all’ incontro il condennarono d’infaziabilità, di tradimento, e d’ingiuflizia, perchè i discendenti del Re Alfonfo godeano quel Regno coll’ Inyeflitura della Santa Sede, e il Re Cattolico dava ad intendere- di fare armamento in Sicilia , tutto in difefa del Re Federigo; quando unicamente tendeva alla di lui rovina , e ad appagare la propria cupidità . Pertanto lì modero i Franzefi dalla Lombardia, condotti parte dal Duca di Nemours, e dal Signore d’ Aubigny per terra alla Volta della Tofcana, mentre un’altra Armata per mare fi molTe da Genova. Fece allora Federigo Re di Napoli“iflanza a Confalvo, Generale del Re Cattolico in Sicilia di unir feco le fue forze , %di venir a Gaeta , con andar egli fletto intanto a San Germano , per contrattare il paiTo a i Franzefi. Moilroffi Confalvo fimulatamente pronto, e richi e ilo ed ottenuto il pofleflo di alcune Terre in Calabria col preteilo di difenderle; cominciò in effe ad efercitare la Signoria di parte della divifion fatta co’ Franzefi. Giunti in queflo mentre a Roma i Franzefi, fi fvelò il loro Trattato col Re Cattolico , e ne fu chiefla l’approvazione al Papa , palliando la lor Lega, e dimanda, per effere più vicine quelle due Potenze a foccorrere la Criflianità Contro al Turco, anzi vantando di voler portare nell’Afia la guerra. Impetrarono quanto vollero , anzi lo fleifo Papa con loro fi collegò. A tali avvifi il Re Federigo, tuttavia delufo da Confalvo, che mollrav»a di non credere l’accordo del fuo Sovrano co i Franzefi , mandò il nerbo maggiore delle fue genti alla difefa di Capoa , a cui da lì a non molto i Franzefi mifero 1’ alfe dio, e diedero anche un fiero aflalto , ma con loro danno. Dentro v’ era Fabrizio Colonna , Ugo di Cardona, con altri Capitani, i quali conofcendo di poter poco lungamente refiilere, mafiìmamente perchè