Anno M D L X X X 1 I ; 445 che fecondo eifi non fu ben prefo a’tempi del Pontefice Gregorio il pre-cifo annuo corfo del Sole , efTendofi trafcurati almeno alcuni fecondi, i quali col tempo poffono produrre qualche lconcerto. Contuttociò tali non parvero quelle obbiezioni, che foffe creduta necefTaria allora una nuova riforma del Calendario . Tale forfè la crederà alcuno de’Se-coli avvenire . Oltre a quefta infigne azione riguardante tutto il Cattolicifmo, fece il medefimo Papa un’ Opera particolare per ornamento ed utilità di Roma-, e fu il Collegio Romano della Compagnia di Gesù, fabbrica fon-tuofiflima, di cui fi vede la pianta rapportata dal Padre Bonanni. Al mantenimento di que’ Religiofi affegnò ancora delle grandi rendite . In quefli tempi avendo Don Antonio di Portogallo coll’aiuto de’Franzefì ed lnglefi meffa infieme una buona Flotta, andò per impadronirfi dell’ Ifole Terziere, come dipendenti dalla Corona di Portogallo . Non dormiva il Re Filippo li. ed,anch’egli fpedx a quella volta il Marc/iefe di Santa Croce nel Mefe di Luglio con ventotto Navi ed altri Legni. Vennero alle mani le due nemiche Armate, e reflò fconfitta quella di Don Antonio, con rimaner prigioni venticinque Baroni Franzefì , cinquanta Nobili di quella Nazione, e qirCa fecento tra Franzefì ed lnglefi fol-dati ordinarj. Fu commeffa allora una crudeltà più che Turchefca , onde rifultò ignominia grave, e non facile a cancellarfì della Nazione Spagnuola. Il Santacroce, eflratti da Luogo facro tutti que’Franzefì, condennò ognun d’effi, parte al taglio della tefla, parte al capeflro, e la fentenza fu efeguita . All’avvifo di tanta barbarie, recato dall’Am-bafciator Franzefe con altre doglianze, inorridì il buon Papa Gregorio, nè potè contenere le lagrime, non fapendo darfx pace , che gente Crifliana più delle fiere fleiTe arrivaile ad infierire . Ne rigettò egli la colpa fui Santacroce; ma non fi potè levar di tefla alla gente, che l’ordine fi fpiccaffè previamente dalla Corte dello fleffo Re Filippo, e fpezialmente non avendone fatto alcun rifentimento contra del Santacroce. Fu creduto, che il configlio veniffe dal Duca, d’Alva, quel Siila novello, che metteva la gloria e il foflentamento della Monarchia Spagnuola, non già nel farfi amare, ma nel farfi temere da i Popoli-Quello crudel uomo finì appunto di vivere nel Dicembre di quefl’An-no . Se trovaffe nell’altra vita quell’indulgenza e mifericordia, ch’egli mai non efercitò, nè conobbe interra, non 1’ha rivelato Iddio. Tornò in Fiandra nel Mefe di Febbraio Francefco Duca cC Àngiò, e in An-verfa con fommo applaufo fu proclamato Duca del Brabante, Conte di Fiandra , d’ Ollanda , Zelanda &c. Con tutti quelli bei titoli niun pro-greffo fece egli in quelle parti. Alejfandro Farnefe all’incontro s’impoi- fefsò