Annali d* Italia. to perorarono in favor d'elfo Duca i parziali, a forza di fcreditare 1* uccifo Cardinal di Pavia ) fe ne tornò il Duca a Roma, rimeffo come prima nella grazia ed amore del Papa. Tali mutazioni di cofe fervirono ad Alfonfo Duca di Ferrara, per ricuperare Lugo e tutte l’altre fue Terre di Romagna, e pofcia Carpi con farne fuggire Alberto Pio, che ebbe poco tempo di goderne il pof-feiTo . Ricuperò ancora il Polelìne di Rovigo , ed avrebbe anche potuto riaver Modena; ma di più non osò per riverenza a Maffimiliano Ce-fare, che comandava in quella Città , e al Re Crijìianijjimo, a cui non piaceva di dar maggiore moleltia al Pontefice. Quanto al Trivul^io, da che egli ebbe intela la mente del Re,lafciato qualche rinforzo di gente a i Bentivogli, s’inviò coll’efercito Franzefe alla Concordia ; e fe vogliam credere all’Anonimo Padovano, più che al Guicciardino, fu in quello tempo, e non già prima, che l’efpugnò.Fu prefa a forza d’armi quella Terra, e data a facco co’.la morte di quafi tutto il prelìdio di trecento fanti, che ivi li trovarono fotto il comando del fuddetto Alberto Pio. 11 che fatto , lì fpinle fotto la Mirandola. Gian-Francefco Pico, non vedendo fperanza di foccorfo , e fapendo anche d’ effere odiato da quel Popolo, giudicò meglio di capitolarne la refa, e di ritirarli dolente colla fua famiglia ed avere in Tcfcana: conche rientrò nella Mirandola la Contesa Francefca, Figlia d’elTo Marefcial- lo Trivulzio con Galeotto fuo Figlio. Atteièro da lì innanzi i Franzelì alla guerra contro la Signoria di Venezia, uniti con gl’imperiali in ¡Verona . Nel Mefe di Giugno dall’Armata Veneta, che era a Soave e a San Bonifazio, e continuamente iniellava il Veronefe, fu fpedito un groflb corpo di gente, per dare il guaito alle biade già mature. Trecento Lance Franzelì, ufcite di Verona, ne laiciarono tornar pochi al loro campo. Un altro giorno Imperiali, Franzelì , ed Italiani, in numero di Tedici mila perlone fotto il comando àe\ Signor della Pa-HJJa , e del Signor di Rolla Borgognone , marciarono verfo Soave . Lucio Malvetfo , e Andrea G ritti, me fio in armi l’efercito Veneto, animofa-tnente s’ affrontarono con loro a Villanuova. La peggio toccò ai Veneti, i quali poi fi ritirarono a Lunìgo, e di là a Padova, lafciando aperta la ftrada a’nemici di venire a pollarli a Vicenza. Pafsò dipoi l’Armata de’ Collegati fotto Trivigi, ma lo trovò ben guardato. Nel tempo fteffo calò un efercito Tedefco, comandato dal Duca di Bruns-vich, nel Friuli, llato finora campo di battaglia e di miferie. S’impadronì di Caftelnuovo , Conegliano, Sacile , Udine, in una parola di tutto il Friuli. Quindi pafsò fotto Gradifca , una delle migliori Fortezze d’Italia i e piantate le batterie , per viltà de’foldati, che erano alla