396 Annali d* Italia? tolica Religione quel Paefe , che poi colla forza fi prefervò. Certi/lìmo tuttavia all’incontro fi è, che la via del rigore, ufata contra di que’Popoli, i quali pretendevano lefi i lor privilegi colla novità dell’ lnquifizione fuddetta, fece in fine perdere al Re Cattolico e alla Chie-fa Romana quelle belle Provincie, che oggidì miriamo cotanto ricche e mercantili far sì grande figura ne gli affari del Mondo. Fu imputata tutta quella ribellione al prurito di libertà per feguitar le nuove fal-fe opinioni; ma chi aveffe bene fcandagliato il cuor di ognuno, avrebbe trovato, effere grandiffima, anzi fuperiore la fchiera di coloro, che nulla penfavano allora a mutar Religione, ma sì ben cercavano di fchivare un Tribunal sì odiofo, che maneggiato alla forma di Spagna facea ribrezzo a chi ne fapeva l’acerbità, e ne ingrandiva in fuo cuore il fantafma. Buoni Cattolici erano e fono i Napoletani: pure che non han fatto, allorché fi è trattato d’un’introduzion fomigliante? Ma non più di quefto. Creato che fu Papa il buon Pio V. Ottavio Farne-fe Duca di Parma e Piacenza fi portò in perfona a pagare il tributo del fuo offequio al novello fuo Sovrano. Tornato a Parma inviò una nobil comitiva a condurre dalla Fiandra la Principeffa di Portogallo fua Nuora in Italia. Venne effa col Principe Alefj'andro fuo Conforte, e nel dì 24. di Giugno fece la fua magnifica entrata in Parma, accolta da Madama Vittoria, Sorella d’effo Duca, e Moglie di Guidubaldo Duca di Urbino. Quivi con varie fefte e divertimenti fi folennizzò l’arrivo d’effi Principi, mentre la Duchejfa Margherita, Madre del medefimo Aleffandro, e Reggente de’Paefi baffi, fi trovava in mezzo alle tem-pefte, delle quali poco fa abbiam favellato. Anno di Cristo mdlxvii. Indizione x. di P 1 o V. Papa z. di Massimiliano II. Imperadore 4. DA che fi vedeano con dolore i progreffi dell’Erefia in Francia e ne’Paefi baffi, attefe con diligenza il fommo Pontefice Pio a prefervare fpezialmente 1’ Italia da quella perniciofa influenza. Sotto i precedenti Papi non avea fatto grande ftrepito 1’lnquifizione in Roma; tornò a farfi fentire il fuo vigore, ed anche rigore, fotto quefto zelantiffimo Papa. E che in Italia non mancaffero di quelle teffe , che cominciarono a diiapprovar certi ufi della Chiefa, anzi fegreta-mente foftenevano i perverfi infegnamenti de gli Eretici di quefto Secolo, non fe ne può dubitare. Ha pur troppo anche l’Italia fotn- mini-