2 24 Annali d’ I t a l t a. del Papa. Nel dì 19. del Mei'e fuddetto pervenne per Pò a Ferrara Francefco Sforma Duca di Milano infieme col Duca cf Albania, e dopo qualche dì pafsò anch’egli a Bologna, per intervenire a i negoziati , che ivi fi aveano a tenere, e fi pubblicarono (blamente nell’ Anno fe-guente. Quanto alle cofe di Firenze, tuttoché quel Popolo conofceffe come eftinto 1’ antico Tuo libero governo , pure fìnquì fe n’ era confer-vata qualche apparenza colla creazion de’Magiftrati. Mail Pontefice, che volea fiiTare il chiodo alla grandezza e ficurezza della fua Caia , attefe in queff’Anno a ftabilir fodamente il Principato affollilo del Duca Aleffandro in quella Città . Nè gli mancavano adulatori e parziali , e di coloro eziandio, che giudicavano con buona intenzione , effere ciò il meglio per un Popolo Tempre fediziofo e quafi divifo ne’tempi addietro, ed amante di novità. Fu dunque creato un Magiftrato , iu cui fpezialmente ebbero autorità , Francefco Guicciardmo lo Storico, e Baccio Valori, bene informati de’ voleri del Papa; e quelli decretarono, che da lì innanzi ceffaffe il nome della Signoria , e che Aleffandro de’Medici foffe fatto Duca della Repubblica, con autorità piena, quanto fi può dare ad un Principe, per (uccedere in quello grado anche i iuoi Figli, e Difcendenti legittimi. E mancando quefti, pafìaffe il governo nella ftirpe di Lorenzo di Pier-Francefco de Medici. Perciò nel dì primo di Maggio ad Aleffandro fu dato il grado di Signore,, eli Duca, e di affoluto Principe, con pubblica folennità, fra 1 Viva del Popolo , e col rimbombo delle artiglierie, le quali lenza palle ferivano il cuore di chiunque deplorava la perdita dell’antica Libertà.^ Così fecero gli antichi Romani, allorché la lor Signoria pafsò in mano di Ce-fare e d’Augufto; e ad iroitazion loro anche i Fiorentini s’andarono accomodando al giogo impofto ad effi dall’altrui violenza. Formò il Duca Aleffandro da lì innanzi una Guardia di mille foldati per fua ficurezza. Fu anche difegnata una Fortezza, per tenere in freno quel Popolo, a cui già erano fiate tolte Farmi. Per atterrato del Giovio, immaginò più d’uno, che fe i Veneziani avellerò voluto congiungere la loro Armata Navale, confiflente in feffanta Galee, con quella di Andrea Doria , compofla di quarantotto Galee, e di trentacinque na~ vi da trafporto : farebbe flato agevole non folo il rompere la Flotta Turchefca, in cui fi contavano fettanta Galee mal provvedute di milizie e di attrecci, ma anche il conquillare la Città di Coflantinopo- Ii. E ciò perchè il Doria, oltre alle fopradette conquifle, % era anche impadronito delle Fortezze dei Dardanelli, e Solimano avea lafciatà Coilantinopoli fpogliata d’ogni prefidio . Ma coffa pur poco il far de’ caftel-