» fatto \ & alìis ti adejje in jure fio tueriòo. Dov’è qui quella ìnvefti-» tura dell’imperio con preferitone più che centenaria? Quel Principe » dell'imperio Alfonfo", Feudatario anche della Santa Sede,- avea r^p-» prefentato a Lodovico XII. ch’egli voleva litigare, e ilare ai g>u-» dizio di buoni uomini intorno a Comacchio, che il Papa afferiva » eiler della Chiefa, ed egli diceva effer fuo. A ciò li aggiungeva, »che da cento anni la Chiefa Romana non era Hata in polì* ilo-del-» la Città controverfa. Toccava poi a quei buoni uomini, che fcforo »itati eletti Giudici a dar la fentenza. Certiflimamente nè noi, nè i » noitri Lettori, i quali ci gloriamo di non elfere buoni uomini, avrem-» mo fentenziato in favor del Duca: perchè fappiamo, che anche »da ffiù di cento anni in Romagna, e in; altri Stati della Chiefa »Romana, elfa era fuori di polfeifo, mercè de' Tirannetti, e d’al-» tri ufurpatori non ignoti all’ Annaliita: e gran mercè di quello co-» raggiofo Pontefice, di cui fi fa tanto mal governo in quelli Anaa-» li, vi tornò. Ceffi Iddio\ che noi difendiamo in tutto.l’umor mar-» ziale di‘Giulio II. Noilra opinione fi è che la Chiefa Romana in » que’tempi ebbe bifogno d’un tal Pontefice tutto impegnato per lei, »e nulla per il fuo fatigue: lode non negatagli dall'Annalifta., il » quale offerva, che fui fine di fua vita appena le molte iltanze de’ » Cardinali lo piegarono a dar Pefaro in Vicariato al fuo Nipote. Se-» balliano Talini nel Diario molto prima avea fcritto: Non volle*Sa-.-» » mai alli fuoi. Pefaro lo dette al Duca di Urbino fuo Nipote: non altro. » Glande infelicità d’uomo invecchiato egualmente negli Itudj, che »nelle opinioni falfe! Non tutti1 hanno l’animo fuperiore ale ftelfi. » Tal virtù l’ammiriamo nos homunculi in que’grandi uomini, i quali »non rifplendettero piti per la dottrina, che per la fatuità . Sant’A-» goltino particolarmente, che fcriiTe Volumi interi per ritrattare le »lue Opinioni non rette, dovrebbe elfere il noltro maeltro; affinchè » premettelTimo alla vana Infinga d’un credito molte volte fallace il »noltro efler d’uomini, tanto più foggetti ad ingannarci, quanto più » c’immaginiamo di efferne elènti. Ma che/* Video meliora, probocjue: » deteriora feqifor. SuccelTero a Giulio'II. due Pontefici Fiorentini Leone » X. e ( dopo il breve Pontificatoci Adriano VI. molto accetto all’Anna-» lilta ) Clemente VII. e d’ambedue colla feorta del Guicciardino , » amante per avventura più la Repubblica, che il Principato, e per-» ciò feorta non troppo fedele, ne fa una dipintura, che per poco »non ralTomiglia i ritratti d’indultriofo pittore, che paricando i difet-»ri di natura, converte gli uomini in mollri. Aveva Giulio II. con-» quiltata nel predetto anno 1510. la Città di Modena inlìeme con. » Reggio, indi per non irritare Ma/Umiliano, che fi doleva di tal con-