502, Annali d’ Italia: termine di foli quindici giorni a dedurre le Tue ragioni in Roma . Arrivato colà il Giglioli, per quanto fupplicaffe per ottener proroghe , per impetrar Arbitri, e perchè in amichevol congreffo fi conofceffe la Giu-ftizia, ftante il pretenderà dal Duca Cefare d effere chiamato al Dominio di Ferrara dalle Bolle di Papa Aleffandro VI. quand’anche fuo Padre foffe ftato illegittimo; ma molto più competere a lui quefto diritto, da che coftava effere il fuo Genitore ftato legittimato per fuffeguen-te Matrimonio da Alfonfo I. Duca con Laura Euftochia di lui Madre, e fi trattava non di Feudo proprio, ma di un Vicariato perpetuo: furono gittate le preghiere al vento. Sempre infìftè il Papa , che Don Cefare rilafciaiTe il pofTeffo di Ferrara, e poi adduceiTe quante ragioni volefTe e làpefTe, che farebbono afcoltate . Troppa ripugnanza fen-tiva il Duca Cefare a quefto partito, rapprefentandogli il fuo Configlio, che in materia fpezialmente di Stati, il PofTeffo in mano de i più forti fi può chiamare un Requiem alle Ragioni e al Petitorio . Fu anche configliato il Duca Cefare da Roma fteffa di non fotto-porfi a Giudizio formale del Tribunale Romano, perchè le Ragioni fue su quel bollore non farebbono confìderate, e ne ufcirebbe fentenza a lui pregiudiziale, quafichè con giufto efame fi foffe conofciuto aver ■egli torto. Scrive nondimeno Andrea Morofìno , che il Pontefice s’era indotto a far efaminar le ragioni dell’Eftenfe amichevolmente, con deputar anche per quefto quattro Cardinali; ma che il Cardinal Ale£ fandrino ( chiamato dipoi da lì a tre Mefi all’altra vita) fi fcaldò sì forte contra di quefto , che pur era atto di giuftizia, che il fece defi-itere, e lo fpinfe a precipitar la fentenza. Avea intanto efio Pontefice ordinata in tutta fretta la leva di circa venticinque mila fanti, e di qualche migliaio di cavalli, mettendoli tolto in marcia alla volta di Ferrara , per preclùdere ogni adito al Duca Cefare di muovere in a-iuto fuo alcuna delle Potenze Criftiane, e di accrefcere con truppe fo-jreftiere le proprie. Avea in oltre richiamato dall’Ungheria il Nipote Gian Francefco con tutte le fue truppe, premendogli più quefto affare, che la guerra co i Turchi. Furono anche fpinti emiffarj in Ferrara , che con ingorde promeffe ifpiraffero a quel Popolo , sì fedele in tutti i tempi alla Cafa d’Elte, la ribellione al nuovo Principe loro . Quindi nel dì 23. dì Dicembre venne fulminata in Roma un’orrida Bolla o Sentenza contra d’ effo Duca Cefare, e di chiunque a lui porgeffe aiuto, fpe-cificando anche l’Imperadore, ed ogni Ree Principe Criftiano. Non avea già lafciato il Duca di far quell’armamento, che competeva alle fue poche forze, per opporli in qualche maniera al torrente dell’armi, che fempre più fe gli apprettava. Ma in fine non fufìifteva , che ilDu-