IO Annali d’ Italia, cipato . Ma crefciute dipoi le forze del Viceré per le genti inviategli • dal Re Lodovico, nel Mefe di Giugno diede l’Aubigny principio alle of-tilità manjfeile contro gli Spagnuoli., E dopo avere occupato tutto il Capitanato, fi accampò a Canofa, e l’ebbe in fine a parti. Inferiore in poiìanza trovandofi allora Confalvo, fi ritirò a Barletta, reilando ivi fprovveduto di vettovaglie e danari . Se avellerò faputo i Franzefi profittar di quella fua debolezza , forte sbrigavano le lor faccende in quel Regno» Attèfero efli a infignorirfi della maggior parte della Puglia e Calabria; prefero Cofenza , e le diedero il lacco; venuto colà iòccorfo dalla Sicilia, lo mifero in rotta. Tale profperità dell’armi re-ndè poi negligente il Re di Francia a foilener con vigore la fua fortuna nel Regno di Napoli, e ad altro non pensò le non a tornarfene di là da’jnonti » Era ito travellito, e con pochi cavalli per la polla il Duca Valentino ad inchinare eflo Re a Milano ; e ficcome gli flava bene la lingua in bocca, tanto Ceppe dire per dar buon colore alle malvagie lue azioni pallate, e tanto commendò la fvifceratezza del Papa verfo la Corona di Francia, che riguadagnò 1’ affetto e ia protezione del Re: il che recò non poco (pavento a Vitellozzo, al Buglione, a Giovanni Bentivoglio, a Pandolfo Petrucci, ad Oliverotto da Fermo, che s’era con uccidere Giovanni fuo Zio fatto Signore di quella Ci età, e a Paolo Orfino . Nè tardò molto il Valentino a richiedere colle minac-cie la fignoria di Bologna. Il perchè feorgendo ognun d’ eiìì di trovarli giornalmente efpolti alle infidie e all'ambizione del Duca Valentino , fecero Lega infieme contra di lui . Richiamarono da Venezia Quidubaldo Duca d’ Urbino, e dall’Aquila Giovanni da Varano, figlio dell’eflinto Signore di Camerino , con ricuperar dipoi quafi tutte quelle contrade: il che frailornò le idee del Borgia fopra Bologna. Ma in-tefo , avere avuto ordine lo Sciomonte, Generale del Re Lodovico, di affiflere ad effo Duca Valentino, e che aveano da calare tre mila Svizzeri aifoldati da efl'o Borgia : cadaun di que’Collegati feorato cominciò a penfare alle cofe propria, e a trattar feparatamente di concordia con chi pur fapeano nulla aver più a cuore, che la loro rovina. Non fi può efprimere, quante dolci parole, quante belle promeffe ufaf-fe verfo ognun d’eflì il pèrfido Duca. A quello amo fi lafciarono prendere tutti, e feguì accordo con lui, approvato dal Papa. Perchè Bologna era òffo duro, contentoiìì il Valentino di far Lega con Giovanni Bentivoglio, e col Reggimento di quella Città, la quale con nuovo accordo ( le pur due furono quegli accordi ) fi obbligò di pagargli per otto anni dodici mila Ducati d’oro l’anno a titolo di condotta di