EPOCA IV. IL DUCATO D ARGENTO. (Dal 1561 al 1797.) Coll’ incominciare di quesl’ ultima epoca e suo progresso osservasi numerosa e varia la moneta maggiore, pel cui mezzo dal governo si ebbe costante e saggia mira di tener ferme e reali le valute veneziane di maggior uso, la lira cioè, e i due principali ducati di conio, l’uno da lire 6:4, che dicesi corrente nel 1472 alla soppressione dei grossi, riconosciuto pel valore del ducato d’oro o zecchino, e 1’ altro da lire 8, detto effettivo, prezzo appunto a cui nel 1561, al cessare delle lire Tron e Mocenigo, erasi aumentato il corso dello zecchino medesimo. Siffatta varietà di monete in rapporto all’ ordine della loro finezza e alla seguita loro durata, persuade di distinguerle in due tempi diversi, all’anno 1665, in cui si aggiunse l’ultimo ducato alquanto peggiore dei primi, e che poi, in loro confronto, fino al 1797 ottenne il corso quasi esclusivo e principale. La prima istituzione del ducato d’argento (tav. Ili, n. 1) da lire 6:4, alla bontà della zecca veneziana a peggio 60, avvenne sotto Girolamo Priuli, col decreto 7 gennaio 1561, e si fece allora del peso VOL. I, P. II. 7