29 «£>• stabilì il prezzo (lei primo a grossi 18, che, presi per 26 piccoli, danno piccoli 468 equivalenti a soldi 39 a grossi; prezzo che bene si conguaglia con quello nell’anno dopo 1285 meglio dichiarato, e solo di alcune piccole frazioni rifondato, cioè di lire due o soldi 40 a grossi, che invece ragguagliano il grosso a piccoli 26 e s/3. Qualunque ne sia stato il motivo, fu poco più tardi che il grosso, nel 1290, dai piccoli 26 passò a computarsi a piccoli 32. Intricato nodo presenta qui la valuta o moneta di conto veneziana, che, parlandosi del primitivo zecchino, ordinariamente si distingue o in quella a lire due a grossi già indicata, o nell’ altra equivalente di lire Ire dei piccoli, che vorrebbesi alla prima contemporanea di uso, e dietro la quale in più libri si notano i prezzi successivi, a cui poi ammontò lo zecchino ¡stesso, forse però mancanti di tutta quella evidenza che pur potrebbe desiderarsi circa la primitiva derivazione e distinzione di queste due lire diverse. A ciò spiegare altri già si occuparono, onde, ommettendone le discussioni, giova forse meglio di limitarsi ad avvicinar i dati più certi che si conoscono circa siffatte valutazioni dello zecchino, e circa i suoi rapporti coi grossi e loro spezzati ; avvertendo che a tale distinzione o doppio conteggio dovette contribuire assai la massima del veneziano governo di conservare a 18 grossi lo zecchino siccome da principio, e da cui non declinò se non col cessar dei grossi medesimi. Oltre al decreto 1472 qui poi da prodursi, che ciò espressamente accenna, su questo proposito si hanno altri documenti, fra i quali uno dell’anno 1338, che dice, allo stesso modo del primo decreto 1284, come la zecca continuava a pagare ossia computare lo zecchino a soldi 39 siccome era 1’ usanza. Opportuno è bensì a (juesto luogo di avvertire 1’ altra necessaria distinzione della lira a grossi suddetta, da quella che si chiamava lira dei grossi, o anche degl’ imprestidi, perchè adoperala nelle intestazioni del debito pubblico per le imprestanze o somministrazioni fatte al governo, la quale era costituita invece da’ 10 ducati d’ oro o zecchini, ed il di cui vigesimo o soldo conseguentemente corrispondeva per a punto alla stessa lira a grossi.