414 Annali d’ I t a l i aì niva creduta inefpugnabile, fi trovò Don Pietro Pottocarrero , Governatore di poca perizia , e infieme provveduto di molta albagia, che ricusò fulle prime di colà ammettere un rinforzo d’italiani, perchè fecondo lui dovea eiTere de’foli Spagnuoli la gloria di rintuzzare l’orgoglio Turchefco. Ma i fatti riufcirono ben diverfi dalle parole e fpe-ranze. Nello fteffo tempo Sinan ffrinfe d’attedio la Goletta e il Forte , e sì vigorofamente affrettò i lavori , che nel dì 23. d’Agofto a forza d’armi mife il piede entro la Goletta, con tagliare a pezzi la maggior parte di que’difenfori. Il Portocarrero, il Figlio del Re Amida , e circa trecento foldati rimatti vivi furono condotti in ifchiavitù , e fmantellata quella Fortezza. Dicono, che vi fi trovarono cinquecento pezzi d’artiglieria tra groilì e minuti. Coftò la vita anche ad alcune migliaia di Turchi 1’ortinato attedio dell’altro Forte, foftenuto con fom-ma bravura dal Serbellone contro più affalti datigli dal feroce nemico . Ma finalmente , mai non comparendo i prometti foccorfi , anch’ effo nel dì 12. di Settembre fi vide foccombere all’empito delle forze Turchefche colla morte di quafi tutti i Criftiani, e fra gli altri di Pagano Doria, trovato ivi gravemente malato. Il Serbellone trattato barbaramente da Sinan , fu menato fchiavo e in trionfo a Coftantino-poli. Querta grave perdita, querte continuate profperità della Potenza Ottomana, faceano venir freddo a gl’ Italiani. I Veneziani per sì gran movimento dell’armi Turchefche , fapendo il poco capitale, che s può farfi della fede di que’Barbari, e delle Paci rtabilite con effi, furono obbligati ad un nuovo gagliardo armamento e ad implorar gli aiuti del Papa e del Re Cattolico. E veramente il Sultano Selim , gonfio per la frefca vittoria , già macchinava di portar la guerra in Cangia , e forfè avrebbe efeguito il mal penfiero , fe la iua morte accaduta fui principio dell’Anno feguente, o pure verfo il fine del prefen-te , con fuccedergli il Figlio Ammurat, non aveffe fatto abortir le meditate fue idee. Provossi in Francia un’ altra difavventura per aver quivi terminata la carriera del fuo vivere il Re Carlo IX. in età di ventiquattro anni nel dì 30. di Maggio. Troppo appaifionato era per la caccia , e fu creduto, che per gli ecceiìì di etta egli fi guadagnaffe una mortai febbre con ifputo di fangue, per cui pafsò all’altra vita. S’egli campava, ficcome zelantiffimo per la Religione Cattolica, e dotato di (piriti guerrieri, potea fperarfi, che avrebbe purgato il fuo Regno dalla gramigna ereticale. In male ftato reftò p r la fu a morte la Francia, perchè fi trovava in Polonia Arrigo ìli. fuo Fratello e fuccefforej eia Regina Catterina deMedici fua Madre, lafciata Reggente tali for-r,:t ■ i:: ; ze