15 6 Annali d’ Italia. voler egli afpettare il reito di Tue genti, fi fermò tre giorni fenza alcuna azione, dando tempo a i Ceiariani e Milaneiì di ben fornire di vettovaglie la Città, di rifare i baftioni de’Borghi, e di ricevere un foccorfo di quattro mila fanti Italiani : con che tornò il cuore in corpo a quel Popolo, e per 1’ avverfione, che ognun nudriva contro i Franzeii, fi difpole ad una gagliarda difefa. Intanto 1’Armata Francete s’inoltrò a Binafco, e facendo continue fcorrerie fino alle porte di Milano, s’impoifefsò di Monza, dove fu polla molra cavalleria, affinchè per quella parte non paifaiTero vettovaglie a Milano. Venne in quelito tempo avvifo all’Ammiraglio Bonivet, avere il Comandante Franzefe del Cartello di Cremona, fic-come ridotto a gli eftremi per penuria di viveri, capitolato di renderlo , fe in termine di quindici giorni non gli veniva foccorfo,- e che il Marchefe di Mantova fi era portato a Lodi con due mila fanti e cinquecento cavalli, per vietare il parto a i Franzefi. Premendogli di confervar quella fortezza, fpedì il Signor di Baia/do, e Federigo dii Bonolo con otto mila fanti, due mila cavalli e dieci pezzi d’artiglieria a Lodi. A querto avvifo fu ben diligente il Marchefe di Mantova a ritornarfene a Cremona. Entrarono i Franzefi in Lodi, ed ivi reftato il Baiardo con mille fanti, Federigo feco menando gran quantità di vini, farine e grafcia, fenza far paufa alcuna, feguitò il viaggio a Cremona, e nel dì io. di Settembre introduffe in quel Cartello i viveri, e in vece de’ ioldati la maggior parte malati, ve ne mife de i fani. L’altro giorno fe ne ritornò con tutto onore a Lodi. Quella azione del Bozzolo fece nafcere fperanza al Bonivet di acquietare la rterta Città di Cremona, e però colà rimandò il fuddetto Federigo con fei mila fanti e mille cavalli, a cui pofcia fi aggiunfe Renzo da Ceri con tre mila fanti. Speravano quelli Capitani di penetrare nella Città per via della Fortezza, ma fi difingannarono in più affal-ti, con loro gran danno dati a i tnncieramenti e ripari fatti fra la Città e il Cartello, e foftenuti con bravura da Niccolò Varolo. Sicché li rivolfero a bombardarle mura della Città alla Porta di San Luca. Fatta larga breccia, mentre fi accingevano a dar la battaglia, eccoti un’impetuofa pioggia, che durò quattro giorni, con impedire il traf-porto delle vettovaglie, e fu forza di prenderne dallo itertb Cartel- lo . E perciocché s’erano ingrolfati i fiumi, Federigo da Bozzolo prei'e la rifoluzione di ritirarli, affinchè non gl’incontrafle di peggio; e tutto fpelato, anzi rovinato fi riduffe a Lodi circa la metà di Ottobre. Giacché quello colpo era andato fallito, 1’Ammiraglio fi accorto coll’efercito a Milano, confidando di poter ridurre a fuoi voleri