Anno MDXXXIII. de gl’ingegni, ed avea acquiftata anch’egli fama di^Letterato e Fi-lofofo diilintiifimo a’fuoi tempi, ficcome ne fan fede l’Opere fue {lampare . Sopra quella nobil Terra avea delle non ingiufte pretenfioni Galeotto Conte della Concordia , figlio di un fratello d’eflo Gian Fran- ' cefco, cioè di quel Conte Lodovico Pico, che in guerra fu uccifo nell Anno 1509. Nella notte del dì quindici di Ottobre fi mode Galeotto dalia Concordia con quaranta uomini fuoi, che feco portarono molte fcale. O fia che nelle fofle della Mirandola trovafle preparata una barchetta, o che ancor quella feco la portaflero, certo è, che fuperate le fofle, ed applicate le fcale, fenza rumore falirono le mura, e dopo aver uccife tre o quattro guardie, che dormivano, paflarono fino alla camera di Gian-Francefco. Rottane la porta, il trovarono, che udito Io ftrepito, s’era andato ad inginocchiare davanti ad un’immagine di Crifto crocefiflo. Ivi crudelmente il trucidarono: fine mifenibile, non degno veramente di uomo sì eccellente, il quale ficcome ad un raro Sapere avea accoppiata una non minor Pietà, così avea imparato a tener ben contento del governo fuo quel Popolo . La ftefla barbarie fu efercitata contra di Alberto di lui figlio, giovane di grande elpettazio-ne. Fu falvata la vita per mifericordia a Paolo altro di lui Figlio; ma contro altri di quella Famiglia, e fin contro le Donne inferocì l’iniquo Galeotto. Con quefta facilità s’impadronì egli di quella qua fi inefpu-gnabil Terra, o Città, e il Popolo nel giorno feguente, non potendo di meno, il riconobbe per loro Signore. Anno di Cristo mdxxxiv. Indizione vii. di Paolo III. Papa 1. di Carlo V. Imperadore 16, FU in queft’Anno, che Papa Clemente profferì la fentenza fua contra di Arrigo Vili. Re d’Inghilterra a cagion del fuo divorzio da Catterina d’Aujlria fua legittima Conforte: il che fece maggiormente peggiorar gli affari della Religion Cattolica in quel Regno fotto un Re perduto dietro alle femmine, e crudele. Da molti fu lodata la co-ftanza del Pontefice in quefta controverfia; ma abbondarono ancora altri, che biafimarono cotal rifo'uzione, perchè riufcì troppo funefta alla Chiefa di Dio. Gran terrore nel prefente Anno fi fparfe per l’Italia, e maiììmamente in Roma, per cagione di Ariadeno Barbaroffa, gran Corfaro, e Generale dell’Armata navale del Sultano de’Turchi Solimano. Venendo coftui di Levante con formidabil quantità di navi arma- P 4 te’