Anno M D I X. 4i farebbe tirato addotto un rigorofo proceflo. Certo è, che tutto l’efer-cito Franzefe unito combattè, laddove il Pitigliano arrivò a combattere (blamente, dappoiché l’Alviano era in rotta. Se unita tutta l’Armata Veneta fotte ftata a fronte de’nemici, poteva eflere diverfo il fine di quella giornata. Dappoiché’il Re Luigi ebbe folennizzata in più forme quefta vittoria, appellata dipoi di Ghiaradadda, e ordinato che ivi fi fabbricatte una Chiefa col titolo di Santa Maria della Vittoria, non perdè tempo a profittare di sì buon vento. Impadroniffi di Caravaggio, e di tutta la Ghiaradda; e giacché era corfo il terrore per tutte le Città Venete, poco Iter te a renderfegli Crema, per opera di Soncino Benzone , di cui troppo s’erano fidati i Veneziani. Appretto vennero i Cremone-fi alla divozion de’Franzefi* e da lì a aualcne tempo anche la Fortezza. Altrettanto fece Bergamo. La Nobiltà parimente e il Popolo di Brefcia, veggendo imminente l’attedio, e prevedendo la propria rovina, al primo comparir dell’armi Franzefi, mandarono al Re le chiavi della Ior Città, giacché aveano dianzi ricufato di ricevere dentro il prefidio Veneto. Cavalcò dipoi il Re al forte Cartello di Pefchiera, dove il Mincio efce dal Lago, e fatta colle artiglierie buona breccia, fi venne all’affatto. Stanchi finalmente i cinquecento fanti, che erano ivi di prefidio, più volte fecero fegno di voleri! rendere -, ma non efau-diti, furono in fine tagliati tutti a pezzi da’Franzefi, entrati colà a forza d’armi. Pietro Giuftiniano, il Guicciardino, e il Buonaccorfi, fcrivono, che Andrea Riva Provveditor Veneto vi fu impiccato a i mer- li col Figliuolo. Con quefta barbarie Turchefca fi facea la guerra in /que’tempi da’Principi Criftiani. Avrebbe anche potuto il Re Luigi Daffare il Mincio, e infignorirfi di Verona, perchè quel Popolo full’ eiem-pio de’Brefciani non avea voluto ammettere la guarnigion deftinata da i Veneziani. Ma perchè il paefe di là dal Mincio era riferbato a Martìmiliano Cefare, non fe ne volle ingerire. Per tante calamità, e perchè riparo non v’era alla diferzion continua delle poche milizie, che s’erano falvate, fomma era la cofternazione in Venezia. Il creduto migliore ripiego, a cui s’appigliò quel faggio Senato, fu di tentare ogni via per placare il Papa, Cefare, e il Re Cattolico, giacché fi fcor-gea ineforabile il Re Cnftianiflìmo. Diedero dunque ordine a i Cittadini di Verona e Vicenza di renderfi a Maffimiliano, fubito che fi pre-fentaffero l’armi fue, e fenza fargli refirtenza. Altrettanto fecero fape-re a’loro Ufiziali efiftenti in Faenza, Rimini, Cervia, e Ravenna, che rendettero quelle Città -, e ciò prima che fpiraffero i giorni preferirti nel Monitorio. Quelli ordini furono efeguiti, eccectochè per la Rocca