Anno M D X . 55 za, che tornò alla divozione della Repubblica. Nel ritirarfi ebbero le fue genti Tempre alla coda i Veneziani, i quali tuttoché foffe lor prefentata Ja battaglia , mai non vollero accudire a sì azzardofo giuoco. Di que-ito buon vento fi prevalfero ancora gli altri Provveditori Veneti, per riacquillare Aiolo del Trivifano, Maroilica , Cividal di Belluno, il Poleiìne di Rovigo, ed altri Luoghi. Pafsò dipoi il groffo loro eferci-to fotto Verona, e meiTa mano alle artiglierie, cominciarono a bombardare quella Città. V’era dentro il Duca di termine, Ufiziale del Re Ferdinando, a cui per effere morto in quel tempo di fluffo il Principe di Analto, era toccato il comando delle truppe collegate. Fece egli buona difefa sì per ripulfare gli aggreffori, come per tenere in fre- i no i Veronelì, molti de’quali manteneano corrifpondenze co’ Veneziani ; finché un Capitano Spagnuolo, chiamato Calandres, ottenuta licenza dal Duca, ulcì una notte con quattrocento fanti, e con tal valore affali la guardia delle nemiche batterie , che ne fece flrage grande , con inchiodar anche quattro de’lor cannoni, e gittarli nella folla. Vi perì fra gli altri Citolo da Perugia, uno de’ più. valoroiì Capitani dell’ Armata Veneta. Quello colpo, e l’avvifo, che gli Svizzeri, fìc-come dirò fra poco , erano tornati a cafa loro, cagion fu, che i Veneziani dopo tre dì, cioè nel giorno 12. di Settembre, levarono il campo, e lì ritirarono a Soave e a San Bonifazio. Mentre di queilo tenore procedevano nella bada Lombardia le cofe della guerra , per opera di Papa Giulio tentato fu di far ribellare al Re di Francia la Città di Genova . (a) In quelle vicinanze già era giunto il Colonna (a) 'Agofi-colle milizie del Papa per terra -, e le Galee Venete anch’effe, dopo ^nna'T' aver prelò Sellri e Chiavaro, lì prefentarono a Genova, Operando ivi^i Genova. delle già manipolate follevazioni. Ma niun fimoffe, ed elTendo accor- Guìniardin. fi in quella Città varj aiuti, convenne ritirarfi ; e a chi dovette tor- Sr”"g*. d’ nar per terra , coflò caro. Non per queilo fi quetò il pertinace ani- nuenj. mo di Papa Giulio. Sul principio di Settembre di nuovo fpedì verfo Genova più numerofa flotta , fperando, che gli Svizzeri per terra ve-niffero nello ilelTo tempo a darle mano per ailàlire quella Città . Svizzeri non fi videro ; ed ufciti con buona copia di Legni i Genovelì , diedero la caccia a i Pontifizj, facendoli tornare con gran fretta a Civita Vecchia. Quanto ad eiìì Svizzeri moflì dal Papa contro lo Stato di Milano, calarono ben effi verfo Varefe , ma fprovveduti d’artiglierie, di ponti, e d’altri arneiì da guerra. S’inoltrarono verfo Appiano ; e l’Amboiìa, o vogliam dir lo Sciomonte , quantunque affai debole di forze’i andava corteggiando, e tenendoli riilretti con varie lcaramuccie iegarono dipoi veri» Como, e in fine fcorgendo le D 4 diffi-