49 6 Annali d’ Italia.' li, dimandarono capitolazione, e l’ottennero, per poteri! ritirar nel Cartello, promettendo di rendere ancor quello fra fei giorni, fe non veniva foccorfo. Venne in fattili lòccorfo , ed ebbe maniera d'entrar nel Cartello. Adirato per queftoil Cardinale fece giocar le artiglierie contra d’effo Cartello , ed appena formata la breccia , fu dato un sì furiofo affalto , che avviliti \ difenfori non penfarono che alla fuga. Ne furono ucciiì ottocento, e tutto andò a facco , con fama , che il bottino afcendefle a un millione di Scudi. Guiñes e Han fi arrenderono anch’ eilì dipoi al Cardinale . E lo rterto fece nel dì ventitré di Maggio anche la piceiola, ma forte Città di Ardres , e finalmente nellAgullo l’importante Fortezza di Hulft. Intanto dopo alquanti Meli di ortinato artedio giunfe finalmente il Re Arrigo nel precedente giorno, cioè nel dì 22. di Maggio, ad obbligar gli Spagnuoli alla refa di Fera . E perciocché la perdita di Cales era una continua puntura al fuo cuore , non ebbe Scrupolo a trattare e conchiudere un’alleanza con Elifabetta Regina d’Inghilterra , affai per altri motivi difguftata de gli Spagnuoli. Nè fi dee tacere, che durante l’adedìo della Fera, Arrigo di Savoia Duca di Nemours, il Duca di Gioiofa potente in Linguadoca, e quel che più importò, il Duca di Umena della Cafa di Lorena, dopo molti fegreti trattati vennero all’ ubbidienza, e giurarono fedeltà al fuddetto Re Crifti-aniffimo , il quale Siccome Principe magnanimo benignamente gii ac-colfe, con loro concedere molti governi e vantaggi, ed obbliar gene-rcfamente le cofe pallate. Tornò in fine alia divozion fua anche il Duca di Mercurio , che più de gli altri s’era moftrato pertinace fautor della Lega: tutti avvenimenti, che fervirono di maggiore ingrandimento e riputazione ad erto Re. Ebbe in querti tempi una dura lezion da gl’ Inglert Filippo IL Re di Spagna. Fece la Regina Elifabetta un forinidabil armamento per mare, in cui concorfero anche gli 01-landefi, e molti particolari Mercatanti; cioè una Flotta di circa cento feflanta vele , dove s’ imbarcarono Tedici mila combattenti, fra’quali fi contavano molti Nobili venturieri. Comparve all’ imprcvvifo nel dì 2i. altri dicono nel dì 30. di Giugno, quella Armata, fotto il comando del giovane Roberto Conte di Ertech, e dell’Ammiraglio Inglefe Carlo Conte di Howard , alla vifta della tanto ricca e mercantile Ifola e Città di Cadice in Ifpagna , chiamata ( non fo il perchè ) dal Campana e da altri Calice, e da lor porta ne’mari di Portogallo. Trovavanfi in quell’Ifola cinquantafette grorte Navi, fra le quali quattro de’Galeoni, chiamati i dodici Aportoli, due Galeazze d’Anclaluzia, venti Galee, ed altri non pochi Legni, tutti carichi di mer-