Annali d’ Italia; (a) Alefan dro Sardi. Adriani. Segni. Mambrin Rofeo . Campana, ed altri. dente da’ cenni Tuoi. Pertanto il Toledo raunato an corpo di circa dodici mila perfone tra Italiani, Spagnuoli, e Tedefchi, lo fece marciare nel precedente Dicembre alla volta di Tofcana fotto ilcoman-tlo di Don Garzia Tuo Figlio. Per ogni buona precauzione il Pontefice, benché neutrale, raccolfe circa otto mila foldati, che fletterò alla guardia di Roma. Uni/lì Don Garzia con Afcanio della Cornia, Generale della fanteria Italiana , il quale nel Perugino avea affaldato altri due mila e cinquecento fanti Italiani. Entrato quello efercito nel distretto di Siena (a) , le gii arrenderono toilo Lucignano, Pienza , Monte Fullonio, ed altri deboli Luoghi , e andò poi ad accamparli fotto Monticelli, o ila Moiuucchiello . Dentro v’era Adriano Baglio-ne, giovane valorofo, che per un Mefe fece gagliarda difefa , e ne capitolò in fine la refa con reflar prigioniere nel dì 19. di Marzo. Imprefe dipoi Don Garzia 1’ attedio di Montalcino, principal Terra de’Sanefì, la cui conquifla , fe fofTe Succeduta, mettea a mal partito la ilelTa Città di Siena. Ma ritrovaronla ben ballionata e fortificata da Giordano Orfino, giovane, nel cui cuore bolliva il defiderio della gloria e dell’onore, di cui Sempre fe’ profefiìone la Sua nobiliflìma Cala. Intanto Don Pietro dì Toledo era venuto per marea Livorno, e pofcia a Firenze, non tanto per vifìtar la Figlia e il Duca Cojimo fuo Genero, quanto per accudir più da vicino all’impreSa di Siena. Ma colà giunto, venne da lì a poco la morte a trovarlo , vecchio a-iluto, crudele, che avea poco innanzi al diSpetto de’Suoi anni menata Moglie una giovane belliffima di Cafa Spinelli. Nè mancarono maligni, che fognarono Secondo il Solito abbreviata dal veleno la di lui vita. Si cercò in Napoli uno, che piagneffe per la fua morte, e non fi trovò. Per cagion d’effa bensì l’ardore dell’armi Imperiali s’intepidì. Avvenne ancora nel Mefe di Maggio, che fotto Montalcino fu prefo da gli attediati il Segretario di Don Garzia , e condotto a Siena, dove per paura de’ tormenti rivelò come telTura dal Duca Cofi-mo, Principe di fina Politica, una congiura contro di quella Città. Vera o falla che fofTe tal confezione, certo è , che coflò la vita ad alcuni di que’Cittadini , e fece reflare etto Cofimo in disgrazia de’ Franzefi , quando nello fleffo tempo fi lamentava forte diluì l’imperatore, perchè volefTe tenerli neutrale, anzi era in fofpetto di veder volentieri in Siena i Franzefi , tuttoché non avefle laSciato di Somminillrar artiglierie , danari, ed altri aiuti al Campo Imperiale . Rincresceva forte a Papa Giucio Ili. quella guerra di Tofcana , e molto più la maggiore , che durava più che mai accefa oltramon-ti. Però fece per mezzo de’fuoi Mmiflri, quanto potè, per eforta- re