576 Annali d’ Italia. Soriani. Il povero Patriarca, il quale è da credere, che parlaiTe di «*uore , con affai regali e rifacimento di quanto gli aveano tolta i Turchi nel venire a Roma, fe ne tornò contento in Soria -, ma come prima continuarono que’Criftiani a foilener i loro errori, e ¡a fepara-zione della Chiefa Romana . Crefcevano intanto i guai della Francia per la deteilabil ribellione e guerra moffa contro del Re Carlo IX. da gli Eretici Calvinifti , chiamati Ugonotti, e con ciò crebbe anche al Re il bifogno di foccorfi. Non mancarono il Papa , e il Re di Spagna di mandarne, e fpezialmente eiTo Re Cattolico eiibì al Re Cognato dodici mila fanti e tre mila cavalli ; ma iFranzefi non accettarono fe non tre mila d’ effi fanti, ed altrettanti Italiani. Groffe fomme ancora di danaro furono inviate al Re Crilìianiffimo da i Veneziani , e da i Duchi di Ferrara, e Firenze. A quelli aiuti fu in parte attribuita l’infigne vittoria, che verfo il fin del preferite Anno riportarono Tarmi Cattoliche contra de gli Ugonotti, benché la medeiìma coilaiTe ben caro a i vincitori ileffi, Fa qui lo Storico e Vefcovo Belcaire un’ epifonema , riconofcendo l’origine di tanti mali e l’orgoglio de gli Eretici, dalla negligenza, dall’avarizia, e da i difordinati coilumi de’precedenti Pallori della Chiefa di Dio, che aveano offui'cata la vera Pietà , e dato campo a gli Ereiìarchi di declamar cotanto contra di noi. Queste calamità e neceffità della Francia quelle furono, che più d’ ogni altra ragione induiTero il Re Carlo e i luoi Miniilri a facrifi-care in fine le lor pretenfioni in favore di Emmanuel Filiberto Duca di Savoia. Dall’ un canto abbifognavano del di lui aiuto; dall’altro poteano temere, ch’egli perduta la pazienza, diventafle lor nemico, ed accrefceflfe le forze a i congiurati contra della Corona, il perchè fi venne ad un accordo, per cui il Re Criilianiilìmo convenne di ri-lafciare al Duca Torino , Civafco, Chieri, e Villanuova d’ Aili; e che il Duca rilaverebbe al Re il poiTeiTo di Pinerolo, di Savigliano, e della Perofa, ed in oltre procurerebbe di fomminiilrare in fervigio di Sua Maeilà mille fanti e trecento cavalli pagati, con altri capitoli, ch’io tralafcio. Fece quanto potè il Mareicialio di Bordiglione, per impedire , o almeno per differire 1’ efecuzion di quello Trattato, eh’ egli chiamava troppo pregiudiziale al Re, quafichè fortiffime , anzi chiare ragioni non affiiteiì'ero al Duca contro l’invafion de’ fuoi Stati fatta da’Franzefi. Tuttavia nel Dicembre di quell’ Anno fi vide ri-meffo il Duca in poiTeffo di Torino e de gli altri fuddetti Luoghi: il che riufeì d’ineilimabil confolazione a quel Principe e a’Sudditi fuoi. Un altro avvenimento anche di maggior allegrezza per la Reai Caia