5° Annali d’ Italia. te offervata ; dal che ne venne loro gran lode. Vi entrarono dunqua pacificamente nel dì 8. di Giugno, e vi fecero toilo rifiorir 1’ abbondanza e la pace . Anno di Cristo mdx. Jndiz. xm. di G I U l I O II. Papa 8. di Massimiliano Re de Romani 18. NOn fu men del precedente fecondo il prefente Anno di guerre, di ipargimento di fangue , e di rivoluzioni in Lombardia. Per conto de’ Veneziani , dolorofa bensì loro riufcìla perdita , che fecero diiVzc-colò Or [Ino Conte di Pitigliano, che per le tante vigilie e fatiche patite nella difefa di Padova infermatoli in Lunigo , fui fine di Febbraio cefsò di vivere in età d’ anni feffantotto . Fu portato il fuo cadavero a Venezia, e datagli fepoltura ne’Santi Giovanni e Paolo, con aver poi la gratitudine del Senato polla a sì fedele fperimentato Generale una ilatua dorata , e una molto onorevole memoria. Ma raggi di fpe-ranze maggiori cominciarono a trafparire per la Repubblica Veneta dal canto di Papa Giulio. Da che quelli ebbe riacquillato quanto apparteneva di Stati alla Chiefa Romana, fecero gran breccia nel cuore di lui l’umiliazione de’Veneziani, le infinuazioni de’Cardinali Veneti in Roma, e più d’ogni altra cofa il confiderare , che non era bene il totale abbaiamento della Potenza Veneta , che fpezialmente veniva riguardata come follegno dell’Italia contradel Turco; e per lo contrario potea folamente nuocerei’ingrandimento de’Potentati O'tramontani in Italia. Però fin d’ allora concepì compalfione verfo la Repubblica, e abbonimento alla Lega di Cambrai. Vi volle del tempo a fmaltir tutte le rigoroie condizioni, che il Papa efìgeva da’Veneziani, fe bramavano daddovero di rimetterli inlua grazia; ma quelli in fine prendendo legge dal prefente bifogno, edill’infleifibilità del Pontefice,gli accordarono quanto ei volle. E però nel dì 14. di Febbraio furono am-melìi gli Ambafciatori "V ineti, e datal’aflbluzione alla Repubblica : del qjal paiTo fopn gli altri fi tnolirò malcontento il Re li Francia, che da ciò ben com prendea , dove già pieghile l’inclina/,ion dii Pontefice. Più chiaramente fe n’avvide e?li dipoi, perchè Giulio fi diede a maneggiar pace fra Mailimiliano Cefare e i Veneziani, e a muovere l* Inghilterra contro la Francia, e a tirar dalla filagli Svizzeri. Di’fuoi negoziati altro a lui non riufcì fe non quell’ultimo, avendo egli lla-bilita Lega con que’Cantoni: il che fatto alzò maggiormente il capo, e co-