xm » avidità di /fogliare il Duca , non fola di que 'bue luoghi, oltre a Moto dena, tuttavia occupata dall' armi Pontificie , ma eziandio della fleffa » Città di Ferrara , nata a tempi di Giulio II. e continuata in Leone X. » era paffata anche in Clemente VII. non fi fa t fe per la mondana gloria » di dilatar le fìmbrie ¿ella temperai potenza de i Papi, o pure per fegre-» te mire d'ingrandir la propria cafa: giacché egli tendeva ad innalzare » Aleffandro , ed Ippolito amendue b a (lardi, V uno di Giuliano Junto re de' »Medici, e l'altro di Lorenzo de Medici, già Duca d’ Urbino. Ma refió v> delufa quefla indebita cupidigia ; perciocché il Viceré Lanoja , trovandofi » in gravi anguflie per mancanza di danaro da pagar le truppe , avea molto to prima per me^o del medefimo Gattinara trattato col Duca Alfonfo , e to ricevutane in pre/lito la fomma di 5o. mila feudi d'oro , con promeffa » d'ajfifierlo a ricuperare gli flati dipendenti dal Romano Imperio. In tut-» to quefto racconto non fi ode mai mentovato il Guicciardino : pe-to rocche è uno di que’luoghi, ch’ei non vi vorrebbe in quella ftoria. to Sentiamolo noi ( lib. 16. p. 461. & feqq. ), e per minor tedio in » narrazione così proliffa, epiloghiamo la foftanza, rimettendo il let-» tore a veder tutto il fatto nel luogo indicato deU’edizion Veneta in »>4. della qual ci ferviamo. » Fiifati i Capitoli della lega col Viceré , da ratificarli dall’ Impera- )nidóre, furono fatti tre articoli feparati, l’ultimo de’quali è quello » della reftituzione di Reggio &c. Dunque non era uno de' Principali. • to Notili però ciò che foggiunge il Guicciardino di detto articolo feto parato : E nondimeno ricuperata che ne avejj'e il Papa la pojfejfione , to s' avejj'e a veder di ragione , fe quelle terre , e Modena apparteneva alla to Chiefa, o all' Imperio, e appanenendofi ali' Imperio , s' aveJJero a rico-to nofeere in feudo da Cejare ; appartenendo/! alla Chiefa, reflajfero libere to alla Sedia Apoftolica. Parlando in genere di tal confederazione di-to ce , che ju il configlio di Clemente, Jecondo il tempo che correva, pru-» dente , e ben confederato. Ma, foggiunge, farebbe flato forje più lauto dabile , fe in tutti gli articoli della capitolazione aveffe ufato la medefi-» ma prudenza, e voltato l'animo più prefìo a faldate tutte le piaghe d'1 tato lia, che ad aprirne, e ìnafprirne qualcuna di momento. Epiloga poi le » conquifte di Giulio lì. fu/citatore delle ragioni già morte della Sedia A-» pofiolica, rendendo giuftizia alla cafa d’Efte, la quale oltre all’aver » tenuto lunghi [¡imamente fotto titolo di Vicarj della Chiefa il dominio di to Ferrara , avea molto tempo poffeduto Reggio , e Modena colle inveflitu-tore degl’ Imperadori, non fi facendo allora dubbio, che quelle due Città• to non foffero di jurifdiiione Imperiale. Rende altresì giuftizia a Leon X. » e Clemente VII. moftrando, che ambedue fecero i loro sforzi,non » per ingrandire la cafa, ma per mantenere alla Chiefa ciò, che ere- c z » devano