56 Annali d’ Italia; ch'fiicultà di pafTar oltre, o pure per mancanza di vettovaglie, fé ne tornarono bravamente allelorcafe, avendo mangiato a tradimento il pane del Papa. Pretendono gli Storici Genovelì contemporanei, che coftoro, dopo avere ricevuti dal Papa fettanta mila Ducati d’oro per venire, ricevettero poi da’Francelì altra buona fomma per tornare indietro, non lenza infamia del loro nome. Tornata che fu la quiete in Genova, e nello Stato di Milano,!’ Ambolìa lì motte pervenire in foccorfo del Duca di Ferrara, che era battuto da tante parti. Si penfava egli di potere ricuperar Modena ; ma e/Tendo entrato in elTa Città un buon prefidio, e ridottoli a quella parte tutto l’efercito Pontificio, nulla potè per un pezzo operare. Servì nondimeno quello fuo movimento a far refpirare il Duca Alfonfo , che potè allora ripigliar il Finale e Cento. Ma mentre egli lì preparava ad unirli con lo Sciomonte , gli fu d’ uopo attendere a cafa , perchè i Veneziani con due Armate, parte per terra, e parte pel Pò, vennero ad infellare il Ferrarefe. Iliufct al prode Duca nel dì 28. di Settembre colle fue genti comandate da Giulio Talloni di dar loro due fconhtte in Adria, e alla Polefella, con condurre a Ferrara fettanta de i loro Legni, molta artiglieria, ed altre prede. Deliberò in quelli tempi lo Sciomonte , dopo aver prefo Carpi, di portar la guerra lino a Bologna , commollo fpezialmente dalle premure di Annibale e di Ermes Bentivogli, che gli rapprefentavano facile quell’acquillo. Però nel dì 17. d’Ottobre occupato colle artiglierie ii Callello di Spilamberto, e poi Callelfranco , nel dì 19. fece fcorrere alcune fquadre di cavalleria fino alle porte di Bologna. Gran paura n’ ebbero i Cardinali e Cortigiani del Papa, che ivi li trovava convalefcente, ma non già il Papa itelTo ; e vi vollero gli argani ad indurlo a trattar di pace, perch’egli afpettava a momenti un gagliardo foccorfo da'Veneziani, e dal He Cattolico. Pure lafciatolì vincere, inviò Gian-Francefco Pico Conte della Mirandola, e celebre Letterato, allo Sciomonte, più per voglia di guadagnar tempo, che di accettar pace alcuna. Alte furono le condizioni propolle dal Generale Franzele, che lì veggono regillrate dal Guicciardino ; e li andò giocando di fcherma alcuni dì, finché lopra-giunti a Bologna de i grotti rinforzi di gente, quelli fecero ritornare il Papa alla conlueta alterezza, e fprezzo de’nemici. Lo Sciomonte , a cui mancavano le vettovaglie , fe ne tornò indietro fonoramente delu-lò, pentendolì, ma inutilmente, di non elTere marciato a dirittura a Bologna, che Iguernita allora potea facilmente cadere in fua mano. Fumava di rabbia Papa Giulio, uomo per confenfo di tutti gli Storici impallato di bile , e tacciato ancora di difordinato amore del vino ,