Anno MDLXII. fa di Savoia era flato l’avere la Duchejfa Margherita nel dì 12. di Gennaio di queft’ Anno dato alla luce un Principino, a cui fu poflo il nome di Carle Emmanuele, unico frutto del loro matrimonio, tale nondimeno , che noi a fuo tempo il vedremo forpaffare la gloria di tutti i fuoi Antenati. Non fu già favorevole il prelènte Anno alla Ca-fa de’Medici, anzi al reflo dell'Italia. Imperocché oltre ad una fìc-cità inudita, effendovi flati Luoghi, che per fette mefì non feppero cofa foiTe pioggia: il che produffe non lieve penuria de’viveri: nell’Ot-tobre e Novembre cominciò a feorrere per Italia un malore di qualità Epidemiale , paffando da una Città nell’ altra, con infermarfi la maggior parte delle perfone, e feguirne la morte d’affaiffime per ogni Città, e maffimamente in Napoli, dove intorno a venti mila perfone ceffarono di vivere. La iteiTa febbre micidiale ( a cui fu poi dato il nome del Caftrone ) in altri tempi fi è fatta fentire all’ Italia, e a’no-ftri dì imperversò qui non poco, correndo 1’ Anno 1730. andando anche allora gradatamente di Città in Città. Ora il Duca Cofimo, che in tutte le guife ft fludiava di far comparire la fua divozione ed attaccamento alla Corona di Spagna, mandò in quefl’Anno con pompofo accompagnamento Doti Francesco fuo Primogenito a Madrid, acciocché ivi foggiornaffe, e faceiTe la Corte a quel gran Monarca. Ma eccoti nel Novembre di queft’ Anno per cagione della fuddetta o pur d’altra maligna influenza cader malato il Cardinal Giovanni di età di diecinove anni, e Don Garzia di minore età, amendue Figliuoli del fuddetto Duca, e giovanetti di generofa indole, e di rara efpettazione , e l’un dietro all’altro effere rapiti dal Mondo. Voce nondimeno comune allora fu, che odiandofi fra loro quelli due Fratelli, Don Garzia in una caccia uccideffe il Cardinale, fenza effere veduto da alcuno. Avvifatone Cofìmo,fece fegretamente portare il cadavero in una flanza, e colà chiamò Garzia, immaginando- lo autore di quelFecceffo. Arrivato ch’egli fu, cominciò il fangue dell’ eftinto a bollire, e ad ufeir della ferita. Allora Cofìmo dando nelle furie, prefa la fpada di Garzia, colle proprie manil’uccife, facendo poi correre voce, che amendue foffero morti di malattia. Se quefla fìa verità o bugia, noi so dir io. Ben so, che trafitta dalla perdita di così cari germogli Donna Leonora di Toledo lor Madre , e foccombendo al dolore, anch’ ella terminò fra poco i fuoi giorni: Donna, che col fuo confìglio e giudizio avea per commi fentimento contribuito non poco alla felicità del Marito. Ebbe bifogno Cofimo della fua Virtù, per poter refillere all’urto di sì fatte traversie; e il Pontefice Pio IV. per conlolarlo , creò pofeia Cardinale nel dì fei di Gennaio dell’Anno feguen-