Annali d’ Italia. l’inveftiife della Città di Novara con titolo di Marchefe. Aggiungono alcuni, che 1’ accorto vecchio fi foife anche lufingato di poter indurre in que’congreifi l’Imperadore e il Re di Francia a concedere a per-fona neutrale il Ducato di Milano, per finir tutte le loro liti: il che fe gli riufciva , fperava appreifo di far fuccedere il Figlio in quel riguardevole Stato. Dicono, che anche ne fece la propofizione, ma che que’Monarchi non fi fentirono ifpirazione alcuna di far qùefto fa-crifizio. Di ciò tornerà occafion di parlare. Nel dì 19. di Giugno il Re di Francia fi partì da’contorni di Nizza, e nel dì feguente imbarcatoi! il Papa, ed accompagnato dall’lm-peradore fino a Genova, continuò poi il viaggio, con arrivare a Roma nel dì 24. di Luglio. Appreifo dirizzò le prore verfo Spagna r Augufto Carlo; ma forprefo da venti contrarj, fu forzato a ritirar-fi alle Ifole di Jeres. Non volle entrare in Marlìlia. Crefciuto poi il furore del vento, che difperfe la fua Flotta, e lui ileifo condulfe in pericolo, andò ad approdare ad Acquamorta. Ivi era con Leonora Regina fua Moglie, e Sorella delio ftelfo Imperadore, il Re Francesco, il quale non ebbe difficultà di paifare in un battello alla Galea d’eifo Augufto, con dirgli: Mio Fratello, eccomi per la feconda volta vojìro prigione. L’abbracciò Carlo, e moftrando anch’egli egual finezza, fce-fe dipoi a terra, e fu in ragionamenti ftretti con eifo Re, facendo comparire, ficcome accortiifnno Signore, il più bel cuore del Mondo, e buona intenzione d’accomodariì: il che diede fperanza ad ognuno di Pace, fuorché a Papa Paolo, il quale avea abbaftanza fcandagliato 1’ interno dello fteifo Imperadore. Pafsò dipoi effo Augufto in Ifpagna, e attefe alla guerra contro il Turco. Intorno a quella io non dirò altro, fe non che non fu fatto quel magnifico armamento , che per li Capitoli della Lega fi dovea: pure Andrea Doria con una fiorita Armata navale fi congiunfe colle forze de’Veneziani, del Papa, e de’Cavalieri di Malta, e formò uno ftuolo di cento e trenta quattro Galee, fettanta navi grò ile, ed altri navigli minori. Da più Secoli non s’era veduto un sì forte armamento in mare, ed ognuno ne prediceva maraviglie. Ma il Doria, quando venne il tempo della battaglia, con perpetuo fuo feorno fi ritirò , lafciando efpofti i Veneziani al furore del Barbaroifa, con perder eifi due Galee, ed aver come miracolofamente falvato a Corfù il lor Galeone, che facea acqua da tutte le bande. Ricuperò poi il Barbaroifa nell’Anno feguente Caftelnuovo, con mettere a fil di fpada quattro mila fanti Spagnuoli veterani, lafciati ivi di prefidio : il che più fonoramente accrebbe le mormorazioni contra del Doria. Scufe, 0 giuftificazioni fi recarono della fua condotta, che qui non