Anno M-D XXIII, 157 quell’ auguila Città piena diPopoio, con impedire, o difìicultare il paffo alle vettovaglie. Andava Tempre più crefcendo l’infermità di Profpero Colonna, e però egli diede l’incombenza della difefa della Città al Signor di Alarcone. Facea quelli ogni dì ulcire i l'uoi cavalli per fervire di fcorta a chi portava de’viveri, e ne venivano non pochi dalla Ghiaradadda, e da i monti di Brianza. Ma ito fui fin d' Ottobre il Signor di San Polo Franzefe a Caravaggio, diede un or-ribil facco a quella Terra, e per que’ contorni, e per li iuddetti monti Taccheggiò o bruciò molte altre Ville e Cartella: il che riempiè di terrore tutti quegli abitanti. All’ incontro Tpedito il MarcheJ'c di Mantova con ottocento cavalli, e tre mila fanti venuti da Genova di qua da Po, riprefe Aleffandria e molte Cartella: con che proibì a tutta quella contrada, e al Piemonte, che ninna vettovaglia portaffero al campo Franzefe . Il perchè l’efercito Franzefe cominciò a far Qua-refima prima del tempo, e fi trovava di mala voglia. Ma nè pure avea occafion di cantare 1’ efercito Cefareo di Milano , perchè fcar-Teggiava di vitto, e più di paghe. Perciò il Colonna co’primarj, conia pevoli della promeffa fatta dall’Imperadore di reftituir Modena ad Alfonfo Duca di Ferrara collo sborfo di gran fomma di danaro ; ed anche informati, che quefto Principe con tutte le irtanze fatte da i Franzefi, non avea voluto aififterli nell’ affedio di Cremona: inviarono Oratori a lui per dargli Modena, purché di prefente sborTaffe trenta mila ducati d’oro, e venti altri nel termine di due Mefi. Era già fatto l’accordo; ma Francefco Guicciardino , Governator di Modena per la Chiefa, tanto feppe fare, che dirtruffe tutti i difegni del Colonna , e le Tperanze del Duca. Intanto non potendo più il Bo-nivet per le pioggie, e per altre incomodità fermarli Totto Milano , e maiTimamente perchè circa la metà di Novembre gli era andato fallito un tradimento concertato con Morgante da Parma; ed effen-do anche fopravenute le nevi: intavolòun trattato di tregua con gl’ Imperiali. Ma perchè quefto non fi conchiufe , levò finalmente nel dì 27. di Novembre il campo, e fenza che Profpero Colonna volelTe permettere l’infeguirli, fi riduiTe a BiagraiTo e Rofatè. Mentre per quelle diaboliche guerre fi trovava involto lo Stato di Milano in indicibili calamità, fi rallegrò la Chiel’a di Dio dopo due Mefi di Conclave, e dopo affaifiitne gare e difeordie de’Cardinali , per F elezione di Giulio Cardinale de Medici, effettuata nel dì 19. di Novembre , il quale affunfe il nome di Clemente VII. perfonag-gio di gran Tenno, e di non minore perizia nel governo de gli Stati, e tale, che mirabili cole dalla di lui tefta gravida di Politica h pro-