Annali d’ Italia. con obbligarli il Papa di non eiTere contrario a Cefare per le cofe di Milano e di Napoli; e di pagare allora, e poi in varie rate un’im-menfa quantità di danaro. Per fupplire al prei'ente bifogno fi riduffe Clemente VII. a crear per danari alcuni Cardinali ( al che in addietro non s’era mai voluto indurre ) perTone, dice il Guicciardino , la maggior parte indegne di tanto onore. In .oltre concedè nel Regno di Napoli Decime, e facoltà d’ alienar beni di Chiefa, e diede per o-ilaggi due Cardinali. Era inabilito il dì nono di Dicembre per ufeir di Cartello, dove il Guicciardino dice, che egli era, e non già in Belvedere. Ma Clemente diffidando Tempre de gli Spagnuoli, la notte precede'nte traveftito da Mercatante , o da Ortolano , Te ne uTcì, e raccolto in Prati da Luigi Gonzaga , Tu condotto fino a MontefiaT-cone, e pofeia ad Orvieto , Tenza che nè pur uno de’ Cardinali 1’ accompagnarte, e con tal meTchinità, che non era da meno de’Pon-tefici de’primi tempi, che viveano Tenza pompa , eTpolti ogni dì alle Tcuri de gli Augufti Pagani. E così paTsò T Anno preTente: Anno degno d’indelebil memoria , per l’inTame Tacco di Roma , per la prigionia del Papa , per tante deflazioni di guerra e Taccheggi, e per altri innumerabili malanni, che unitamente fi Tcaricarono fopra quafi iurta l’Italia, in maniera tale che veramente fu creduto non el Terfi mai veduto un cumulo di tanti mali in Italia, da che nacque il Mondo. Perciocché oltre a i Tuddetti mali la Pefte infierì in Napoli, Roma, Firenze , ed altri Luoghi. 1 Fiumi ufeiti per le copioTe pioggie da i lor letti inondarono le campagne; e quelle,anche Tenz’eflere op-prefTe da’fiumi, per le Tuddette Toverchie pioggie , o per altre naturali cagioni diedero un miferabil raccolto univerTalmente per l’Italia. 11 perchè, Tecondo l’atteftato dell’ Anonimo Padovano, mancavano di vita i poveri , per non aver di che vivere, e per non trovar chi loro ne deffe . Per tutte le Città , die’ egli, Cartella , e Ville, fi vedeano infiniti Poveri con tutte le lor Tamighe andar mendicando, e gridando miTericordia e Tovvenimento . Più non fi potea andar per le Chiefe, piazze , e ftrade: tanto era il numero de’ Poveri con volti macilenti, Tqual-lidi, e tali, che avrebbono morte a pietà le pietre. E la notte per le ftrade s’udivano sì orrende voci ed urli, che Tpaventavano ogni per-Tona. E intanto nulla mancava a tante ciurme di Toldati, deiolatori delle contrade Italiane ; e l immenTo danaro di Roma andava ad ingraflare Toldati Eretici, o gente piena d’ogni vizio , e priva di Religione . Anno i