8o Annali d’ Italia; gini facre ,nè a Luoghi facri, nè a’ bambini in fai'ce. E que’ che rimafero in vita , furono tutti ecceffivamente taglieggiati, e con varj tormenti Graziati , perchè pagaifero ciò , che non poteano . Ed ecco dove andavano a terminar le rtrane premure di un Papa per cacciare i Barbari d’Italia, cioè con una medicina peggiore affatto del male: il che nello fteifo tempo oltre alla Tofcana provò la Lombardia, inondata allora da gli Svizzeri, divenuti formidabili dapertut-to , e che da ogni lato efigevano contribuzioni, e nullapotea faziarli. Nel tornare al loro paefe occuparono la Valtellina, Chiavenna , e Locamo, nè più vollero dimetterle. Nel dì 31. d’Agofto il Gonfaloniere Sederino ufeito di Firenze fi ritirò a Ragufi. 1 Medici furono rimeffi con infinite dimoftrazioni d’allegrezza in Città, e riformarono quel Reggimento a modo loro, con dover pagare i Fiorentini al Re de’Romani e al Cardona più di cento quaranta mila Ducati d’oro. Rettarono poi fommamente burlati anche i Veneziani dalla lor Lega, chiamata allora la Lega Santa. Imperciocché riufeì ben loro di ricuperar Crema per trattato fegreto, che fecero con Benedetto Crivello, porto da’Franzefì alla guardia di quella Terra , il quale corrotto con danari , per querto tradimento fu ben ricompenfatt» da effi Veneti. Ma non andò così per conto di Brefcia , Città, alle cui paf-fate e prefenti miferie s’ aggiunfe in querti tempi anche la Pefte, morendo fin cento cinquanta di que’Cittadini per giorno. Ne formò 1’ elèrcito Veneziano l’afiVdio, e cominciò a battere colle artiglierie le mura. Quand’ecco giugnere il Cardona co’fuoi Spagnuoli, ben carichi del bottino della Tofcana , il quale imbrogliò tutte le loro Speranze. Cominciò eifo Viceré a pretendere, che non Solamente quella Città fi averte a rendere a lui, ma anche Bergamo e Crema, già ritornate all’ ubbidienza della Repubblica . Erano quelle pretenfioni chiaramente contrarie a i patti della Lega. Ma di che non è capace la fmoderata avidità ed ambizione d’alcuni Principi ? Niun freno hanno per effi nè la pubblica fede, nè ipatti, nè i giuramenti, e yo-leffe Dio, che non ne aveflìmo veduto ancor noi più d’un efempio a’dì noflri. Aveano già gli Svizzeri e gli Spagnuoli molto prima cominciato ad ufar delle inlòlenze contro de’Veneziani. Le accrebbero fotto Brefcia, la qual Città nel dì 13. di Novembre con molto onorevoli condizioni fu confegnata dal Signor