Anno MDXXV. gioniere nel Cartello di Milano; ma non piacendo al Duca di Milano un sì pericolofo olpite , fu egli condotto nella Rocca di Pizzighittone, con accordargli per fua compagnia venti de’fuoi più cari, fceltidalui fra quei, che erano rimailiprigionieri.il Marchefedi Pefcara con due ferite, l’una nel vifo , l’altra in una gamba , fu portato a Milano, dove flette gran tempo in mano de’Medici e Chirurgi. Tanta profperità dell'armi Cefaree in Italia, quanto rallegrò i fud-diti dell’ lmperadore in Ifpagna e Germania, altrettanto ri ufcì difgulto-fa a i Principi Italiani, temendo effi , che la crefcente potenza di Ce-fare minacciaile oramai gli Stati di cadauno. Perciò Papa Clemente, e i Veneziani più de gli altri, cominciarono a trattare di umrfi , per non reftar preda alla fofpetta ambizione altrui . Maggioimente poi crebbe la lor geloiia da che videro condotto in Ifpagna il prigioniere Re CriJìianiJJimo. Imperocché mandò ben ordine 1’ lmperadore , che elio Re folle condotto a Napoli; ma il Re Francefco fperando di poter meglio maneggiar la fua hberazione, fe poteffe abboccarfi coll’ Impera-dore dimorante in Ifpagna , fi raccomandò per eflere trafportato colà, e proccurò da Parigi tutte le precauzioni per la libertà e ficurezza del trafporto . Pertanto fui fine di Maggio fcortato effe» Re da trecento Lande e da quattro mila fanti Spagnuoli, fu menato a Genova, dove imbarcatoli con dieci Galee Genovefied altrettante Franzefi , ma armate da gli Imperiali, in compagnia del Viceré Lanoìa arrivò pofcia a Madrid - Reftò il Marcheje di Pefcara , durante la lontananza del La-noia, Vice-Capitan-Generale dell’ efercito Cefareo . Prima ancora della partenza d’ eflo Re , il Papa , dopo aver conofciuto, che il far Leghe allora contro del vittoriofo Impera*dore, era non men difficile., che pericolofo, cominciò a trattar con eiTo d’accordo . Lo conchiu-fe in fatti per mezzo di Gian-Bartolomeo da Gattinara nel dì primo d’Aprile, e pubblicollo folamente nel dì diecidi Maggio. Innanzi la detta conclusone il Duca di Albania , che flava accampato nelle vicinanze di Roma , udita che ebbe la difavventura del Re Criftianiffimo, cercò la via di levarli d’Italia , per timore d’eflerne cacciato dai Mi-niftri Cefarei del Regno di Napoli, e dai C.olonnefi, Licenziata dunque parte delle lue genti, ed imbarcatoi col reilo fulle Galee della Francia e del Pontefice, fece velaalla volta della Provenza. Ora fra i Capitoli della Lega poco fa accennata del Papa coll’Imperado-re , uno de’principali, e che forfè diede ad ella il primario impililo, perchè Clemente la proccurafTe, fu che il Viceré avelie da adoperar le forze Ceiaree , per obbligare Alfonfo Duca di Ferrara a rilanciare alla Chufa la Città di Reggio, e la Terra di Rubiera da lui ricupera-