Anno M D L X V. 38 9 to, che fi rifcattaiTero colla moneta. MoiTe in oltre lite ai Duca di Ferrara, pretendendo, ch’egli avelie fatto più Sale, che non conveniva, con pregiudizio della Camera Apostolica: tutte cote odiofe, benché ve-'ilite col manto della giultizia. E non è già, che quella avidità di pecunia gli entraife in cuore , per ingrailàre , od innalzare i Parenti . Ebbe egli da foccorrere Malta con gente e danari; ebbe da inviar fornirle di contante all’Imperadore per la'guerra moffa dal Tranfilvano e dal Turco. Avea anche prefo piacere alle fabbriche, all’abbellimento di Roma, a rifarcir le Fortezze ei Porti dello Stato della Chiefa . Terminò egli in queil’ Anno la fortificazion del Borgo di Roma , di cui fopra parlammo, e che abbracciava il Vaticano e Cartello Sant’Agnolo, ed ampliò il recinto di Roma da quella parte , ordinando, che fi chiamafle Città Pia ad efempio di Papa Leone 1V. che fabbricò la Leonina. Chiamai! oggidì Borgo Pio. Cominciò da'fondamenti il Palazzo de’Confervatori in Campidoglio, e rifece il Pontifìzio in eifo fito. Ad ufo Pubblico rimife la Via Aurelia, e fece del bene all’altra, che guida a Campagna di Roma. In benefizio ancora delle Lettere iilituì una nobile Stamperia con varietà di caratteri anche di Lingue Orientali, e ne diede la cura a Paolo Manuzio Letterato di molto credito, chiamato per queito a Roma . Tali azioni, ed altre, ch’io tralafcio , fervirono certamente ad illuilrar la memoria di quello Pontefice . Ma fe per farle, a lui fof-fe convenuto aggravare i fuoi Popoli, lì può dubitare, le fia vera gloria quella de’Principi, che fenza neceflìtà fe la procacciano colle lagrime de' fudditi. La verità nondimeno fi è, che la gravezza di quattrocento mila feudi d’oro da lui impolla nell’Anno prei’en-te, fu in foccorfo dell’Imperadore gravemente minacciato da’Turchi. Appena arrivato a Roma il Cardinal Borromeo , ed informato da i Medici della difperata vita del Pontefice, egli ilelfo fu quello > che deliramente andò ad 'avvertirlo , che s’ avvicinava il fuo palTaggio a miglior vita, e gli aiTiitè fino all’ultimo refpiro con altri due infigni Cardinali Sirletto e Paleotto. Morì Papa Pio IV. nel dì nove di Dicembre , come s’ha dall’lfcrizione polla al fuo Sepolcro; ma perchè mancò di notte , altri fa fucceduta la morte fua nel dì dieci d’elfo Mefe. Non mancarono difetti a queito Pontefice (e chi n’è mai fenza? ) ma un nulla furono in paragon delle molte fue Virtù -, e fempre farà in benedizione la memoria fua pel gloriofo compimento da lui dato al Concilio di Trento -, per avere riformati i Tribunali tutti di Roma; mantenuta la pace e l’abbondanza ne’fuoi Stati ; e promofTe •dia facra Porpora perfone di gran merito e di rara Letteratura ; e Tomo X. B b 3