Anno MDLVIII. 357 Bari , ultimamente vacato per la morte di Bona Sforma già Regina di Polonia , nè poteva fpuntarla : facendo il corrucciato , li ritirò fuori di Bruxelles . Tante dolci parole nondimeno e larghe promette adoperò pofcia il Re, che quello Porporato contento nel dì 12. di Marzo prete le poile alla volta di Roma , per romperli il capo co i Mini-ilri del Re in Italia, i quali andarono tanto temporeggiando, che la morte del Papa li liberò da qualiivoglia impegno . Si ultimo in quell’ Anno affatto 1’affare della Succeffion nell’ Impecio, avendo 1* ÀuouJIj Carlo V. fatta nel dì 24. di Febbraio una piena rinunzia di tutti i fuoi diritti fopra la Dignità Cefarea al Re berdinan-do fuo Fratello. Fu quella portata dal Principe d’Oranges alla Dieta de gli Elettori, i quali perciò nel di dodici, o tredici di Marzo in Francoforte riconobbero per legittimo Imperadore etto Ferdinando. Nè tardò egli a fpedire a Roma Martino Gufinano per rendere ubbidienza , come tale , al Pontefice. Fece anche in quella congiuntura Papa Paolo conofcere , qual fotte 1 animo fuo verfo la Cafad’ Aullria. Non volle ammettere quell’ Ambafciatore; e rifiutò parimente Giovanni Figheroa , che allora governava Milano, fpeditogli dal Re Filippo in favore dell’A ugullo Zio. In una parola, finché ville, non Teppe mai indurii queflo Pontefice a riconofcere Ferdinando per Impe-radore, non fenza fcandalo della Crillianità. Infierì la morte inquefl’ Anno fopra le tette coronate . Imperciocché nel Febbraio, o Marzo mancò di vita Ifabella Sorella di Carlo Imperadore , fiata Regina di Portogallo e poi di Francia. Terminò parimante i fuoi giorni nel dì ai. di Settembre il fuddetto lmperador Carlo V. dopo aver fatte celebrar le fue efequie ne gli ultimi giorni di l'ua vita, nel Moniflerodel fuo ritiro in Ifpagna : Principe de’più gloriofi, che abbiano maneggiato lo fcettro Imperiale. Gli elogi fatti da tanti Scrittori alla di lui Religione e Pietà , alla fua gran mente, alla tua clemenza e giuflizia, e alle grandi fue imprefe, efentano me dal dirne di più. Gli oppo-fero i nemici fuoi la taccia dell’Ambizione , ma per coprire la propria. Qualche trafeorfo contro la continenza fi potè oflervare in lui, ma fu breve, nè portato in trionfo , come s’è veduto di tanti altri Monarchi : fe non che bella figura fempre fece nel Mondo Margherita fua Figlia, Duchetta-di Firenze, e poi di Parma,. Per altro niun fi farebbe avveduto , che a lui dovette i fuoi natali anche un fanciullo di dodici anni, Paggio allora del Re Filippo, fe lo fletto Im-peradore prima di morire non Tavelle rivelato per raccomandarlo ad etto Re di Spagna. Fu quefli Don Giovanni d'A ufiria , che fi morirò poi ben degno di sì gran Padre ; e che che dicano alcuni nato di Tomo X. Z 3 Leo-