XLIt »iella eli Alfonfo II. maritata Panno 1570. al Principe Francefco Ma- »> ria della Rovere, figliuolo primogenito di Guidubaldo Duca di Ur-» bino , e ultimo di que’Duchi, come fi vedrà a fuo luogo. Le al-» tre cofe, che dichiarano quefta PrincipeiTa vendicativa a danno del » Duca Cefare Tuo cugino, vediamo bene a che fine qui fi gettano; » ma con che frutto, non lo intendiamo. Sebbene forfè ce lo fpieghe-» rà l’Annalifta medefimo. » All' an. 1591- dopo aver defcritto il naturale di Gregorio XIV. » per troppo buono, ne fomminiftra quefta arcana notizia, la quale ci » dimoftra, che Alfonfo li. fapeva beniffimo, non convenirli al Duca » Cefare la fucceffione, e per confeguente ci fa anche vedere, che la » Principerà di Urbino forella di Alfonfo, non riconofceva della retta » linea de’Duchi di Ferrara il padre di effo Cefare. Eccone le parole » ifteffe: PortoJJì fui principio di Agoflo dell'anno preferite a Roma Al-» fonfo Duca dì Ferrara con Jequito di fecento perfone per ottenere dal Ponti tefi.ce, che gli comparti diftintijfimi onori, la facoltà di potere alla fua » morte aver per fuo Succefj'ore nel Ducato chi a lui fofle piaciuto, come » lafciò veridicamente Jcritto Bartolommeo Dionigi da Fano Storico, e non » già come altri male informati parlarono di quella faccenda. Non aveva e-» gli figlj proprj, e defiderava la libertà di eleqgere alla fucceffione uno delle » due linee allora efifienti della Cafa d' E(le. Si trovarono a ció delle difit-» colta , ma quefle fi farebbono probabilmente fuperate, fe non foffe foprag-» giunta la morte dello fleffo Papa Gregorio XIV. Quefta notizia non è » lènza fondamento. Perciocché Gregorio XIV. dopo aver confermata »> la Bolla di S. Pio V. in Conciftoro fegreto il dì 13. di Settembre di-» chiaro, has literas non effe extendendas ad feudum nondum devolutum, » fi evidens extaret utthtas, vel neceffitas illud iterum injeudandi (Cohell. » notit. Cardinal, cap. ib. pag. 149. ). Ma che? Apprendiamo veramen-» te dal Ciacconio, che fioriva appunto in que’tempi avere il Pon-» tefice trattato magnificamente il Duca nel Palazzo di S. Marco per »40. giorni, dal dì 10. Agofto al 20. Settembre, il che rende fem-» pre più certa la notizia: ma in quanto a Ferrara dice il medefi-» mo Ciacconio: Cujus petitio de Ferrati« fucceffione ac titulo per tre-« decim Cardinales , nec non Sacra Pota; Judtces excujfa repulfam tulit. E » quel che è degno di maggior rifleflo, Innocenzo IX. appena creato »Pontefice, dichiarandoli di voler foddisfare al fuo dovere, e infie-» me olla (ua cofcienza, non folo confermò le Bolle de'Predeceffori, » ma emendò la propofizione di Gregorio XIV. come vedremo tra po-» co. E qui gli Eruditi abbian flemma in corteiìa: noi abbiam deliberato di efporre femplicemente un fatto così chiaro, contro ogni ra-» gione meflò in controveriìa dall’Annalifta fin da gli anni fuoi pia » ver-