Anno M D X L V I. eia s d’Inghilterra. Finatrnente conofcendo l’ultimo d’effi , qual impegno di fpefe portafle il voler {ottenere contra de’Franzcli l’occupata Città di Bologna di qua dal mare: diede orecchio ^ trattati di pace, di cui gran voglia nello tteflo tempo avea il Re Francefco. Fu quella conchiufa nel dì 7. di Giugno del}’Anno prefeme, con obbligarli il Re Criftianiilìmo di pagare all’Inglele in termine d’otto anni più di due miilioni di feudi d’oro: sborfàti i quali fe gli dovea reftituire Bologna di Piccardia. Dimorava l’imperadore in quefti tempi in Germania, mal fofferendo la Lega formara in Smalcaldia da i Principi e Comuni Protettami; perciocché quetta febben fembrava unicamente fatta, per mantenere la falfa Religione introdotta da Lutero ( che appunto in queft* anno nel dì fette di Febbraio per improvvifa morte tolto fu dal Mondo ) pure covava ìieH’interno de’maggiori difegni contro la potenza dell’Imperadore. Capi d’efla Luterana Lega erano Gian-Federigo Duca ed Elettor di Saiionia, e Filippo Langravio d’Aflia. Perciò X Augu-fìo Carlo giudicò di non dover più differire il farti rendere ragione di quefto attentato, con darli ad ammaliare un potente efercito. Perchè appunto anche gl’italiani ebbero parte in quella danza, farà a me permeilo dirne qualche cola. Si studio’ l’Imperadore in quetta occafione di trarre feco in Lega il Pontefice Paolo. S’era quefti con fua gran lode, lìccome Padre comune, attenuto in addietro da ogni parzialità e Lega nelle guerre fra i Monarchi Cattolici. Ora che li trattava di proccurar vantaggi alla vera Religione, volentieri acconfentì ad unirli coll’Imperadore. Nel dì ventidue di Giugno li pubblicarono i Capitoli d'effa Lega, per cui il Papa s’impegnò d’inviare in foccorfo dellTmperadore dodici mila fanti e cinquecento cavalli, e di fornire nello fpazio di un Mele ducen-to mila feudi d’oro. Sollecitamente fece il Pontefice quello armamento, con dichiararne Generale il Duca Ottavio Farnejb fuo Nipote, e Legato il Cardinal Farneje fuo parimente Nipote. Comandante della Cavalleria Italiana fu Giam-Batifìa Savello, della Fanteria Aleffandra Vitelli, e fotto d’etti militavano affai Colonnelli e Capitani Italiani di molto credito nell’armi. Anche i Duchi di Ferrara e di Firenze vi fpe-dirono colà delle fchiere armate, e più di cinquecento Nobili Italiani volontarj concorfero a far quella campagna. Tratte ancora l’Impe-rador Carlo altra gente d'Italia, comandata da Carlo di Lanoia Principe di Sulmona, e da Emmanuele Filiberto Principe di Piemonte. E-rano eziandio nell’Armata del medeiimo Augnilo Generale dell’artiglieria Gian-Giacomo de Medici Marchefe di Marignano, e Coniiglieri ài guerra Don Francefco d’ Efle9 Pirro Colonna ? e Giam-Batijla Caffaldo*