88 Annali d’ Italia: fedeltà e del fapere di queilo iniigne Capitano Italiano , e quafichè mancaffero Ingegneri ed uomini intendenti tra i Franzeii ileffi, che potettero fcorgere il difetto di quéli’accampamento, e non potette far- ii ubbidire il Tremoglia. Arrivò poi in Novara il Mottino colle iue fenti ; e fatto coniiglio, fu rifoluto di andare ad affalire il campo ranzefe, fenza afpettare il Capitano ALtofaJJ'o, che dovea venire con altre fchiere di Svizzeri ad uniriì con loro. Pertanto fui far del giorno fello di Giugno, ufciti in numero di dieci mila furono addotto a i Franzeii, che non fi Spettavano sì fatta vifita, e ii attaccò la terribil giornata. Fecero fulle prime le artiglierie Franzeii de notabili fquarci nelle file nemiche ; ma ettendo riufcito a gli Svizzeri di occupar que’ medelìmi bronzi, e di rivolgerli contra gli lleffi Franzeii, dopo un feroce combattimento di più ore, e dopo una grande vicendevole Urage, toccò a i Franzeii di voltar le i’palle. Secondo il folito de’ fatti d’armi, che diverfamente fon raccontati a mifura delle diverfe paffioni, ancor queilo li truova deferitto con gran varietà. Scrive 1’ Anonimo Padovano, che a commi giudizio vi perirono circa dieci mila perfone fra tutte e due le parti, ma molto più de’Franzeiì, e quali tutti fanti. Lo Storico Gradenigo mette morti cinque mila Svizzeri, ed otto mila Franzeii, la cavalleria de’quali o perchè non potè, o perchè non volle combattere, quali tutta li fa Ivo. Lafciarono i Franzeii in preda a i vincitori tutte le artiglierie e munizioni. 11 peggio fu, che fenza poter effere ritenuti, non folamente fi ritirarono in Piemonte, ma pattarono anche di là da’monti: feena accaduta anche a dì noilri. Qui avrei voluto l’eloquenza del Belcaire, e dell Autore della Lega di Cambrai, a fcufare e giullificare sì grande fcappata de’ lor Nazionali, quando aveano Aleffandria, Aiti ed altre Città da po-tervili ricoverare. Ma i mentovati due Scrittori han dimenticato di ilendere quella Apologia. S’era dianzi inoltrato fino a Lodi 1 ' Alviano coll’Armata Veneta , bramofo d’ unirli co’ Franzeii ; ma perchè il Cardono, con gli Spagnuo- li fi motte a quella volta a fin di vietargli il patto, quivi ii fermò . Li-dita poi la rotta de’Franzeii, disfatto il ponte full’Adda, abbandonata anche Cremona, ii ritirò a Ghedi , Videfi pofeia una ilrana peripezia, perchè, per così dire, in un momento li rivoltò Io Stato di Milano contra de’Franzeii. In Milano quanti di loro fi trovarono, che non ebbero tempo di falvariì nel Gattello, tutti furono meili a fil di Ipada . A trecento Guafconi, che erano in Pavia , toccò la medeiima mala forte. Tutte l’altre Città ii rivoltarono, mandando a chiedere perdono a Mojjimiliano Duca } con effere poi condennata ognuna a paga-