Aoo MD XXIII. 159 no, o pur nell’ultimo, come ha 1’Anonimo Padovano, diede fine al fuo vivere,^con fofpetto fecondo il foliro di veleno, recando granfa-ma di lui, cioè d’un Capitano di rara faviezza e valore, a cui fimile un pezzo fa non avea veduto l’Italia, ma iniieme la taccia di molta libidine, da cui probabilmente provenne il veleno, che il traiTe a morte. Solenni/lime efequie furono a lui fatte, e il corpo fuo con quello di Marco Antonio fu poi trafporta-to a Napoli. Anno di Cristo mdxxiv. Indizione xii. di Clemente VII. Papa z. di Carlo V. Imperadore 6. GRandi confulti li fecero in Milano da i Generali Cefarei intorno alle operazioni della futura campagna, e fu rifoluto di af-pettar fei mila fanti, che 1’ Arciduca Ferdinando mandava di Germania. £ perciocché mancava il danaro, principal mobile ne gli affari di guerra, i Milanefi s’induffero per amore, o per forza, a preftar novanta mila ducati d’oro al loro Duca. Papa Clemente anch’ egli, tuttocchè moftraife a i Miniftri del Re Criftianiffimo di non volere impacciarli nelle guerre de’Potentati Criftiani, pure fegretfflimamente inviò venti mila ducati d’oro ad e/fi Imperiali, e trenta mila ancora ne fece lor pagare da i Fiorentini. Venne poi l’afpettato corpo di Tedefehi a rinforzare 1’Armata Cefarea, e feco fi congiunfe ancora colle fue genti Francefco Maria della Rovere Duca d’Urbino, Generale de’Veneziani, di modo che afcelè quell’efercito a mille ed ottocento Lancie , a venti mila fanti fra Tedefehi, Spagnuoli, ed Italiani, e a due mila cavalli leggieri. Allora ufcì il Viceré Lanoia in campagna , e andò a portarli a Binafco : al quale avvifo 1’ Ammiraglio Bo-mvet raccolfe 1’ efercito fuo a Biagraffo per quivi fermarli, finché gli venilfero i tante volte promellì rinforzi di Francia; ma non fenza timore d’ affediatore ftato finquì, di divenire affediato. Chiariti i Cefarei, che troppo caro riufeirebbe il tentar di sloggiare da quel for-tiflimo accampamento i nemici, paffarono il Ticino, e iti a Gambale, _di là cominciarono a lcorrere tutta la Lomellina ; impedendo il tf a (porto de i viveri al campo Franzefe. Nel qual tempo, cioè verfo il fin di Febbraio, il Comandante Franzefe del Cartello di Cremona, effendo ridotto a gli eftremi, ne pattuì la refa , fe in termine di otto giorni non gli veniva loceorfo, e 1’ Ammiraglio vergognofamente Ia-iciò cader quella Fortezza, Ali’ incontro fui principio di Marzo Fe-