loo Annali d’ Italia: Dove fi andaffero i tanti tefori, che venivano allora dalle Indie Occidentali alla Corte di Spagna, io non vel so dire. In quelli tempi Gian-Glacomo de’Medici Cartellano di Muffo, andò verfo il fine d’Aprile a mettere il campo al Cartello di Lecco , fecondato da i Veneziani. Arrivò colà fpedito da Milano Filippo Tormello, che il fece ritirar eoa poco garbo. Ma l’artuto Cartellano trattò da lì innanzi per via di Lettere con Girolamo Morone, divenuto gran Configliere anche del Principe d’Oranges-, e quefti induffe non meno effo Principe, che Antonio da Leva ad invertirlo di Lecco, acciocché da lì innanzi abbandonato il fervigio della Lega, ferviffe colle fue forze all’Imperadore. Ciò fu efeguito, ed egli torto inviò a Milano una gran copia di grano, che fu di mirabil loccorfo alle necelììtà di que’loldati ed abitanti. Era noto all 'Imperador Carlo il bifogno e pericolo dello Stato di Milano, e più quello del Regno di Napoli. Perciò fatto raunare in Germania un corpo di quattordici mila Tedefchi fotto il comando di Arrigo Duca di Brunsvick , Principe di molta fperienza ed autorità nella difciplina militare, lo fpedì per via di Trento verlo Italia . Corfe per quello in Verona, Vicenza, e Padova tanto terrore, che i Popoli co i lor beftiami e col loro meglio fuggirono a i Luoghi forti, come fe averterò alle fpalle i nemici. Non potendo quell’Armata paffare per la Chiufa , voltatali per la Valle di Caurino, circa il dì otto di Maggio pervenne alla Riviera di Garda , dove cominciò a imporre taglie, e a bruciar Ville. Dopo aver prefa Pefchiera, fi diede a faccheggiar il Brefciano e Bergamafco, con immenfi danni e bruciamenti di quelle contrade. Verfo il fine d’ erto Mefe avendo Antonio da Leva intelligenza con alcuni Capi di fquadre de’ Veneziani, che erano in Pavia, una mattina, fecondo il concerto, fpinfe la cavalleria Spagnuola entro quella Città per una Porta, che era fenza guardia. A i cavalli retine dietro la fanteria, e prefero la piazza. Fecero ben tefta e gran battaglia i cavalli leggieri Veneti , ma con reliar in fine fvaligiati , e i lor Condottieri prigioni. Con quella facilità il Leva ricuperò una Città, che tanto tempo, fatiche, efangue era collata alla Lega per acquillarla . E giacché fra il Ticino e 1’ Adda altro non rellava che Lodi, occupato da gli Sforzefchi, perfuafe effo Leva al Duca di Bruns-vich di efpugnar quella Città, prima di paffare al foccorfo di Napoli. Colà dunque fi dirizzarono con tutte le lor forze , e da che le batterie ebbero rovinata gran quantità di muro, paffarono all’affalto . Ma furono così ben ricevuti da Gian-Pnolo Sforma Governatore della Città, che non vi tornarono la feconda volta. Si applicarono perciò a vincere colla fame la Città f mal provveduta di viveri, e a tale ertre- mità