1)1 Annali d’ Italia. te, pafsò per Io Stretto di Meifina, e dopo aver faccheggiati varj Luoghi in quell? coite, arrivò a Capri, vicino a Napoli, tu fin creduto, che s*egli avelie aflalita effa Città di Napoli, o pure Roma, l’avrebbe fottomeiTa: tanta era la coilernazion di que’Popoli. Diede coftui il Tacco a Procida, Fondi, Terracina, ed altri Luoghi, menando poi feco in ifchiavitù gran copia di poveri Cristiani. Dimorava in Fondi Giulia Gonzaga, Moglie di VeTpaiìano Colonna Duca di Traietto e Conte d’efìa Città di Fondi. Voce correa, che in bellezza ella fu-peraiTe tutte l’altre Donne d’Italia. Ne giunfe la fama Tino al Barba-roiTa, il quale perciò fi mife in penfiero di far quella caccia per voglia di preientare al Gran Signore una si vaga preda . Gli andò fallito il colpo. Mentre egli con due mila Turchi sbarcati era dietro una notte a fcalare le mura di Fondi, fvegliata la giovane Ducheffa, e conoTciuto il pericolo, co’piè nudi ebbe tempo di fuggire, e di Tal-varfi il meglio che potè fuori della Terra, lafciando fcornato il barbaro cacciatore, il quale infierì pofcia contro i poveri abitanti. Che Giulia cadeSTe fuggendo in mano de’banditi, fu una frangia fatta da gli fcioperati maligni a queito avvenimento. Poco appreSTo il crudel Cor-faro indirizzò le prore verfo Tunifi, di cui e del Suo Regno Teppe poi a Torza d’inganni infignorirfi. Gran rumore avea fatto in addietro, maggior lo fece in queSt’Anno, quanto avvenne a Luigi Gritti. Era egli tiglio di Andrea Gritti Doge in queili tempi della Repubblica di Venezia. ESTerido egli tornato a Coflantinopoli, dove era nato, allorché il Padre vi Stette come Bailo, talmente s’infinuò nella grazia di Solimano, che divenne fuo confidente, e Generale nella fpedizion da lui fatta contra di Ferdinando Re de’ Romani in favor di Giovanni Re d’ Ungheria: il che fu di non lieve fcandalo fra i Cristiani. Ma trovando» egli nell* Autunno dell’ Anno prefente nella Tranfilvania, per aver crudelmente ordinata la morte di Americo Vefcovo di Varadino: que’Popoli, amanti dell’infelice uccifo Prelato, sìUngheri, che Tranfilvani, ratinato un potente eTercito, volarono ad aSTediarlo in Cibach nel Me-Te d’Ottobre. Andò a finir quella feita nella morte d’eSTo Gritti, che re-Itò vittima del lor furore infieme con tutti i Giannizzeri ed altri Turchi del Tuo Seguito. Non fi sa, ch’egli aveSTe mai abiurata la Religion Cristiana. Solamente fi ToTpettò, ch’egli foSTe per fare un di queito falto; ma il Giovio lafciò difefa, per quanto fi potè, la di lui memoria. Desiderava il Papa, e con elio lui tutti i Principi d’ Italia, che FninceJ'co Sforma Duca di Milano, accafandofi con qualche Principel-Ta , tentafie di lafciar fucceSTione nella Sua Cafa, affinchè quel Ducato per mancanza di figli non ricadefle in mano dell’Imperadore fecondo i pat-