Anno MDLXXXV. ciocché gran cura ebbe di nafeondere in varie maniere il genio fuo rigido ed imperiofo , e l’aniìetà di pervenire al Papato. Quieta era la vitafua, ritirato flava nella Tua Vigna, mai non contendeva conglial-tri Cardinali, cedendo ad ognuno, e guardandoli da ogni parzialità verfo le Nazioni. Benché ingiuriato, niun rifentimento moiirava, e quantunque talvolta chiamato Afino deila Marca da i Confratelli Porporati, o mo~ llrava di non udire, o pure rideva. Efìendogli llato uccifo un Nipote, nè pur volle far ricorfo per quello alla Giuftizia . Se ne ricordò bene creato che fu Papa . Cardinale ebbe in ufo di accrefcere di fette Anni la fua età per parere più vecchio ; e moflravalì fopra tutto così malconcio di fanità , che non v’era Cardinale, che noi vedefìe full’ orlo del Sepolcro . A chi nel Conclave gli parlava del Papato, efa-gerava la fua inabilità: e quando pure per miracolo ciò avvenifìe, gli fcappava detto di non poter lenza buoni coadiutori portare quel pelo. In una parola , lì crederono i Cardinali di avere eletto un Papa manfuetiflimo, un Papa decrepito, fatto per lafciariì menar pel nafo; e trovarono tutto il rovefeio. Nè tardarono ad avvederfene, perchè appena chiariti i voti, e confermata 1’elezion fua, gittò via il ba-ftoncello,su cui s’appoggiava, e lì alzò ritto; laddove dianzi camminava gobbo, e con gli occhi a terra: avendo poi egli detto fcher-zando, o pure avendo taluno detto per lui, che dianzi ccrcava col volto chino le Chiavi della terra , ed ora col volto alto le Chiavi da aprire il Cielo. Per la fua Coronazione dipoi faiì molto fnello a cavallo , guardandoli 1’ un l’altro llorditi i Cardinali . Pontefice pieno di buon cuore , fpirante folo Clemenza era flato il PredecelTore Gregorio. Defiderofo di farfi amare da tutti, e fpe* zialmente dal Popolo Romano, difficilmente eleggeva le vie del rigore ; e forfè tanta benignità gli venne attribuita a difetto. Era perciò crefciuta la licenza e prepotenza in Roma; abbondavano, e crefce-vano dapertutto i Banditi, gli sgherri, i ficarj ; e per quanto il buon Papa Gregorio , che non era già un Uomo indolente, e dimentico del dovere Principefco, fi adoperaffe per metter freno a quelli difordini, anzi per eilirparli, non gli venne mai fatto, perchè fempre voleva accordar la Clemenza colla Giullizia. Venne Siilo V. di maffime ben diverfe provveduto, vogliolo di acquiilarfi gran nome coll’ufo della fola Giullizia , e col far tacere la Clemenza, quali Virtù fcmentatrice de cattivi. Rigido, edineforabile li diede torto ad efercitarla fud-detta Giullizia , e fu creduto fino all’ eccello . Non volle , che fi a-pnlTero le Carceri, com’era il lolito , per la fua Coronazione, con dire ,che affai malvagj vi erano lenza bifognodi accrefcerli. E menrre Tomo X. Ff 3 la Cit-