no Annali d’ Italia. un Breve di rettituirle nello fpazio di fette meli, ma con intenzione di nulla farne, fe ceffavano i preferiti pericoli, fìccome in fatti avvenne, perché l'offervar la parola non fu mai contato fra le Virtù di quetto Pontefice. Continuò dipoi con varie vicende la guerra, diffufamente defcritta dal Guicciardino. Altro non ne rapporterò io, fe non che trovandofì Lorenzo de’Medici nel Mefe di Giugno all’ attedio di Mon-dolfo, fu colpito nella fommità del capo da una palla di archibufo: pel qual colpo gli convenne ttar molti giorni in letto. Il che fu cagione, che i fuoi loldati più penfaffero a faccheggiare il paefe, che a cercar vittoria. Spedito dal Papa il Cardinal Giulio de Medici fuo Cugino al comando di quell’Armata, appena giunto egli colà, inforfe una quittione tra i fanti Italiani e Tedefchi, per cui feguirono ammazzamenti e faccheggi non pochi, e fu forza dividere quelle Nazioni tra Rimini e Pefaro. Accadde ancora, che il Duca Francefco Maria tenendo fegrete intelligenze col corpo de gli Spagnuoli, militanti per la Chiefa, arrivò una mattina improvvilàmente a i loro alloggiamenti. Parte d’effi fcappò a Pefaro, e l’altra parte andò ad unirli con lui. Dopo di che aiTaltò il campo de’Tedefchi, dove fecento d’etti Tettarono morti o feriti. Non andò molto, che anche un’altra buona frotta di Guafconi pafsò nell’Armata d’effo Duca. Tiìovavasi affai forte di gente Francefco Maria, ma efaufto affatto di pecunia, requifìto troppo importante a gl’impegni della guerra. Ne penuriava anche Papa Leone, ma feppe trovar maniera di ricavarne, con fare nel dì primo di Luglio la promozione di trentanno Cardinali, fra’quali molti di gran merito pel loro fapere o nobiltà. Da gli altri creati per altri motivi ricavò la fomma di ducento mila ducati d’ oro, che mirabilmente fervirono a terminar la guerra d’Urbino. Imperciocché o fìa che l’accorto Cardinal Giulio de’Medici fapeffe fot-to mano guadagnar gli Spagnuoli, che erano al lèrvigio di Francefco Maria, oche s’interponeffe Don U^o di Moncada Vicerèdi Sicilia, per ittaccarli da lui: certo è, che etto Duca entrato in diffidenza de5 medeiimi, e conofciuto di non poterfi fottenere contro le forze del Papa, aiutato da i Re di Francia e di Spagna, diede orecchio ad un miferabile accomodamento; per cui il Pontefice fi obbligò di pagare a i fanti Spagnuoli quarantacinque mila ducati d’oro, e fettunta mila a i fanti Guaiconi; e che eifo Francefco Maria poteffe paifar liberamente a Mantova con tutte le fue robe, colle artiglierie, e colla fa-mofa Libreria, meffa infteme da Federigo primo Duca d’Urbino, Avo- lo fuo materno: il che fu efeguito. Così terminò la prefente guerra, durata quafi otto Meli, per cui fpefe il Pontefice circa ottocento mi- la du-