Annali d’ Italia. (a) Gul- chenon, HiJljìre de la Mai fon de Sayoye. Dopo avere lo sfortunato Principe fofferta una lunga e moietta infermità , finalmente gli convenne foccombere alla legge univerfale dell’ umanità nel dì 24. di Ottobre, fenza lafciar dopo di sè prole alcuna, e con dichiarar erede l’Imperadore. In etto Francefco finì la Linea legittima della celebre Cafa Sforza. Antonio da Leva prefe rotto colla Ducheffa Crifìiernaì\ governo di quel Ducato, finché fi fapettero le intenzioni dell’Augufto Carlo V. Pretendeva di fuccedere in quegli Stati Gian-Paolo Sforma, Marchefe di Caravaggio , figlio naturale di Lodovico il Aloro , ficcorae chiamato nelle Inveftiture dopo i legittimi. Ma partitoci egli da Milano, per pattare a Roma ad implorare 1 buoni ufizj del Papa pretto Timperadore , allorché giunfe a Firenze , nel pranzare fu forprefo da un maligno accidente, per cui finì i fuoi giorni. Fu poi dichiarato Antonio da Leva Governatore Cefareo del Ducato di Milano. Intanto l’odio implacabile, che s’era allignato in cuore di Francefco l. Re di Francia contra dell’ Imperadore, non gli la-feiava aver pofa, nè riguardo alcuno alla Religione. Frale fue glorie certo non fi conterà l’aver egli, che pur fi gloriava del titolo di Criftianiflìmo , commotti e fottenuti i Principi Proiettanti contra di Cefare, con giugnere, ficcome vedremo, a far Lega fino co i Turchi. Durava tuttavia in lui la brama di ricuperare il Ducato di Milano, ancorché ne’precedenti Trattati avette rinunziato a cotal pre-tenfione. V’ ha chi fcrive, che per la morte del Duca di Milano fi fvegliafle il fuo prurito di portar di nuovo la guerra in Italia, e che cominciafle fui fine di queft’Anno a muoverla a Carlo Duca di Savoia , per aver poi libero il patto in Lombardia. Le ragioni o prete-ili , che egli adoperò, per giuttificare la fua rottura con quel Principe, fon diverfamente riferiti da varj Storici. Cioè, che N:zza e Monaco erano fiate impegnate alla Caia di Savoia ( farebbe da vedere, fe Monaco fotte allora in potere del Duca } nè quelli le volea reftituire al Re, tuttoché gli fotte efibito il rimborfo . Che il Duca avette ottenuta la Città d’Alti, che da tanto tempo apparteneva alla Francia, con altre ragioni, ch'io tralafcio. Ora il Guichenon , Storico della Reai Catti di Savoia,il quale fi può credere meglio informato di quelli affari, folliene ( a ), avere il Re di Francia richieda la rettituzion di Nizza, e di alcuni Luoghi del Marchefato di Saluzzo , con altre doglianze contra del Duca , alle quali egli contrapofe , ma indarno, delle forti ragioni. La verità fi è, che il Re non fapea digerire l’attaccamento del Duca all’Imperadore, l’aver negato il congreffo di Papa Clemente VII. col Re a Nizza; ed inviato il luo Primogenito ad allevarli nella Corte di Spagna, che in quello medefimo Anno fu rapito dal-