Anno MDXV. 109 d’un Mefe. Cioè fece di forti iftanze ai Papa per la reftituzione di Modena e Reggio , Città ingiultamente a lui tolte , ed occupate finora, benché tante promeife 'avefi'e fatto il Papa di renderle, e a ciò fpezialmente foife tenuto per Reggio in vigore de’patti, de’quali parlammo all’Anno precedente. Finalmente fi convenne, che il Pontefice le renderebbe fra due Mefi , purché il Duca gli rifaceife i quaranta mila Ducati, da lui sbollati a Maifimiliano Cefare per Modena. Non mancò Alfonfo di offerire nel debito tempo il pagamento al Papa , paffato dipoi a Firenze ; e (ìccome ho diiFufamente narrato altrove (a), ne feguì anche autentico Strumento. Ma Papa Leone nonvo-(i) ¿mì-leva que’ danari ; volea burlare il Re e il Duca, e così fu. Non fo- c£"àp lamente non reftituì quelle Città, ma cominciò anche a penfare, co-^L».//«. * me poteffe torgli Ferrara per h ltrabocchevol brama d’ingrandire colle fpoglie altrui Lorenzo fuo Nipote. Tornoffene il Re di Francia a Milano, e figurandoli oramai ficure le fue conquifte per la Leoa fedelmente mantenuta da i Veneziani, e per 1’ altra, che avea ultimamente (hibilita col Pontefice, hfciato Gove«ratv!re di Milano Carlo Duca di Borbone, fui fine di Gennaio deli' Anno proffimo fé ne ritornò in Francia. Il Papa anch’egli, lafciata Bologna, andò a palliare il verno a Firenze fua Patria, dove con fegw ineitimabili d’o-nore e di divozione fu accolto da que’Cittadini. Anno di Cristo mdxvi. Indizione iv. di L E O N E X. Papa 4. di Massimiliano Re de’ Romani 14. RImasero nell’ Anno precedente fconcertati non poco i magnifici difegni del Pontefice Leone, per provveder la fua Cafa di un nicchio Prmcipefco, perchè fu forzato a reflituire Parma e Piacenza al Re Criiliamilimo. Avea anche tentato di ottenere da Maf-fin-,iliano Cefare l’Inveftitura di Modena e Reggio pel Fratello, o pure pel Nipote; ma da varj motivi ne reilò impedita la grazia. Peggio accadde nell’Anno prelente. Giuliano de' Medici fuo Fratello, Ìbpramodo cortefe , e di Religione, d’onoratezza, e d’altre belle doti fornito, erafi gravemente infermato nel precedente Dicembre , e continuò il fuo male fino al dì 17. di Marzo, in cui termin i il fuo vivere, e le fperanze di maggior grandezza, effendo prima tornato a Roma il Pont fice. Sicché, non avendo egli lafciata dopo di se prole alcuna, rivolfe Papa Leone i peniieii fuoi al fola Lorenzo fuo