i 388 Annali d* Italia, là dal Papa con titolo di Legato per onorar quelle Nozze, fi adope-rafle non poco, per ifmorzar la contefa, niun d’effi volle retrocedere. Troncò dipoi Maffimiliano Augullo il gruppo con ordinare, che lo Spofalizio delle due Arciduchefle fi facefì'e ne gli Stati de i Mariti* loro deflinati. Il che fu pofcia pontualmente eleguito . Infigni fefle furono fatte in Ferrara nel dì quinto di Dicembre , in cui 1’ Arciducheffa Barbara fece la fua folenne entrata, e parimente ne’fuileguenti giorni, effenHofi fpezialmente nei dì undici del detto Mefe data efecuzio-ne ad un Torneo, intitolato il Tempio ¿'Amore, che riempiè di maraviglia e diletto per la novità e magnificenza dell’ Anfiteatro , delle macchine, e delle comparfe, l’incredibil copia de gli Spettatori, accorfi colà anche da lontane parti. Fra gli altri merita d’effere mentovato Guglielmo Duca di Mantova con Leonora d'A ufiria fua Moglie , Sorella della nuova Duchefla di Ferrara . Era allora effa Città di Ferrara riguardata qual Maeflra di quelle Arti Cavalerefche. Pafsò a Firenze anche 1’ Arciducheffa Giovanna, e quivi ancora con folenniffime fefle di mafehere , conviti, balli, giuochi di cavalli, caccie di fiere felvatiche, ed apparati di flatue e pitture, furono magnificamente celebrate le fue Nozze . Abbiam fatta menzione del piiflìmo Cardinal Carlo Borromeo , Legato allora della fanta Sede per tutta l’Italia. Ardeva egli di voglia di portarli a Milano , per vifitar la fua Chiefa, con difegno ancora di tener ivi il primo fuo Concilio Provinciale -, e cotanto tempeflò lo Zio Pontefice , a cui troppo rincrefeeva lo ilare fenza di lui, che ottenne licenza d’inviarfi colà nel dì primo di Settembre. Vi andò, accolto con incredibil allegrezza e divozione dal Popolo Milanefe ; celebrò il Concilio fuddetto , con alloggiare alle fue fpefe i Vefcovi fuffraga-nei ; pofcia fi portò, ficcome dicemmo, a Trento. Accompagnata fino a Ferrara la Ducheffa Barbara, continuò poi il cammino coila Prin-cipeffa di Tofcana lino a Fiorenzuola, dove ricevette un corriere colla nuova di grave malattia fopragiunta al Pontefice ; e però prefe le polle verfo Roma . Parve , che in queft’Anno il Papa fi dipartiffe dalle maflìme plaufibili di governo offervate da lui in addietro, e maffi-mamente durante il Concilio di Trento, di cui moftrava apprenfione . Cioè fi diede a far danaro: al qual fine impofe alquanti nuovi aggravj allo Stato Ecclefiaflico: maniera comoda per ricavarne, ma eziandio per eccitar lamenti, e rifeuotere maledizioni . Fece anche rivedere i proceffi già cominciati contro di alcuni Nobili, per imputazion di varj delitti ; e quelli furono il Conte Gian-Francefco da Bagno, e il Conte Nicola Orfiao da Pitiglianp, a quali diede gran travaglio ; e fu creduto,