Annali d’ Italia. ti. L’accrefcimento della potenza Franzefe in Italia con occhio bit»’-co veniva riguardata da Papa Leone, da Maffimiliano Cefare da Arrigo Re d’Inghilterra, e da Carlo Re di Spagna, ma principalmente da gli Svi^eri, che dopo aver cavato tanto fangue dallo Stato di Milano, ora che queilo era caduto in mano d’un Re sì potente, mirava*-no come feccato il fonte della loro ricchezza. Però il Cardinale di Sion s’era sbracciato con più viaggi e maneggi, per formare una Lega, e (a) Du- gli venne fatto di conchiuderla nel dì 19. d Ottobre del 1516. (a) M’i'‘l^natS ^ra ^ Suddetto Mafjimiliano, il Re d’ lnghilte-ra, e il Re di Spagna, con IV. P. / lafciar luogo d’entrarvi al Papa, il quale l’avea proccurata , per valetene, come portaffe i’occaiìone. Dall’altro canto anche Francefco Re di Francia non iilette in ozio, per contraminare quelli Trattati, ben conofcendoli formati contra di lui. Tanto operò con gli Svizzeri, che nel dì 29. di Novembre d’erto Anno, a forza d’oro, traile quella Nazione ad una Pace perpetua col Regno di Francia. Anzi molto prima ancora aveva intavolato un altro negoziato di pace con Majffi-mihano e col Re Carlo fuo Nipote, che fu bene in certa maniera con-chiufo nel dì 15. d’Agorto, ma che (blamente acquirtò perfezione nel dì 4. di Dicembre 1516. in cui fu ratificato da elio Cefare, Tempre vogliofo, Tempre bifognofo di danaro. Fra I ’ altre convenzioni v’era , che Riva di Trento, Rovereto, e Gradifca reflartero in dominio di Maffimiliano, e che cedendo egli al Re Criflianiflimo Verona, quelli gli avefle a pagare cento mila Scudi d’oro , ed altrettanti i Veneziani. Però ne’primi giorni di quefV Anno comparve a Verona Bernardo Vefcovo di Trento, colla facoltà di fare la reflituzion di quella Città . Inforfero ben difcordie intorno al giorno, in cui fi avea da far la confegna, e la guarnigione tumultuò, perchè dimandava le paghe: pure nel dì 16. ( altri dicono nel dì 15. ) di Gennaio data fu la tenuta di Verona al Signor di J autrec, ufcendone il Vefcovo, e Marco Antonio Colonna con tutta fu a gente. Partati poi tre giorni, il Lautrec confegnò erta Città ad Andrea Grati, che l’accettò a nome del Senato Veneto, e ben regalato fi ridurte nello Stato di Milano. Infinite allegrezze fecero i Veroneiì, liberati dall’infoffribil giogo deU’armi flraniere.-E tal fine ebbe la Lega di Cambrai, e la lunga e crudel gueria originata da erta, per cui non fi può dire, quanti tefori, quanto fangue fpendeffero tanti Principi della Grilli anità , e quanti dii’aftri e deflazioni patirte tutta la Lombardia. Maraviglia fu, che in mezzo a sì potente e lungo turbine poterte fortenerfi la Repubblica Veneta; --ma quanto più terribile fu il fuo pericolo, tanto maggior divenne la iùa gloria, perché quantunque perdefle qualche porzione dell’antico