XXXIV » Pontefici, che rimangono in quello Tomo, hanno confermata, ed am* » pliata tal fantiffima Coftituzione, la differiremo all’ultimo di eilì, che »e Clemente Vili, il quale, oltre al confermarla, ebbe anche occafio-» ne di farne memorabile efecuzione. Sei fono i Pontefici, de’quali » rimane a parlare: Gregorio XIII. Siilo V. Urbano VII. Gregorio XIV. »Innocenzo IX. e Clemente Vili, de'quali il folo Urbano VII. non » ebbe tempo di confermar la Coftituzione , per effer morto prima di » coronarli, cioè dodici foli giorni dopo la lua elezione. Sentiamo pri-» ma ciò che dice di eilì l’Annalifta. » Dopo lodata meritevolmente la nobil Famiglia Bolognefe Boncom-»pagm, pone in dubbio, fe Gregorio XIII. fi diè tal nome per la ve-» nerazione a S. Gregorio Magno, o a S. Gregorio Nazianzeno. Ma » non vi ha luogo il dubbio : quello gran Pontefice da molto tempo, »anzi da giovinetto, fecondo lo Spondano ( ibyz. nurtu y. ), ave-» va eletto per fuo Avvocato S. Gregorio Magno, e nel dì della fua » fella era fiato creato Cardinale da Pio IV. La devozione a S. Gre-» gorio Nazianzeno fu pofteriore: oltre di che a Pontefice veramente » grande non mancavano i Predeceffori fanti di tal nome, lenza mendi-» cario dal Patriarca di Coftantinopoli, quantunque fanto anch’effo. » Venendo poi a riferire le di lui gloriole azioni, dice, che era non so » come [aitato in capo al Pontefice Pio V. di fabbricare, o pure di tirare in-» nan^i una Fonema nel Territorio di Bologna: e che Gregorio XIII. ne’ » primi giorni del Pontificato ne ordinò la demolizione. Quella perifra-» li dell'operato da S. Pio V. vale quanto flortura in Paolo IV. Ma di un » tal fatto fi parla ben diverfamente negli Annali di Gregorio XIII. ( Maffi » T. i. pag. ly. ). La Fortezza non era altrimenti nel Territorio di Bo-» logna, come o fuppone, o pretende l’Annalilla; ma ne’confini del » Bolognefe in Cailelfranco, non molto lungi dall’odierna detta For-» turbano, fabbricatavi da Urbano Vili. Ed era fiata edificata, e non » già proseguita, d’ordine di S. Pio V. il quale, terminate le forti fica-» zioni della Cirtà Leonina, munì di torri la fpia^gia, e fece folleci-» tainente fabbricar la detta fortezza. Perchè i Pontefici, che vene-» riamo fugli Altari, più coraggiofamente degli altri procacciarono di-» fefa al Patrimonio di Crillo dalle invafioni, e non ricufarono di trat-» tar 1 armi o temporali, o Spirituali per non mancare al loro ufizio. » L’averla poi fatta demolire Gregorio XIII. fu non tanto un compia-» cere a’Concittadini, a’quali recava gelolìa, e timore; quanto un » chiaro indizio di aver principalmente la mira alla pace, e quiete d’ »Italia. L’epoca della ribellione dePaefi balli da Filippo II. per l’af-» prezza del Duca d’Alva,- e la notte di San Bartolommeo, o le noz-» ze Parigine ( che così chiamoflì il macello degli Ugonotti ), ben- » eh è