zio Annali d’ Italia. con fare nondimeno tutto i! po/libile, perchè l’Imperadore non refli-tuifle Modena al Duca. Ma informato eiTo Augnilo , come per parte d’effo Principe era (tato iòddisfatto al dovere coll’ efibito pagamento, nel dì 12. di Ottobre fece rilafciare al Duca Alfonfo il polfeifo d’effa Città e di Reggio, con rellar vive le amarezze dell’oflinato Papa contra di quello Prìncipe , il qual fu fempre da lì innanzi corretto a ilar con lomma vigilanza, e a tener buoni prelìdj, per guardarli dalle già fperimentate infidie de’Minillri Pontifizj . ^iu1 Giunte ^ER atte^at0 di Gaf'paro Hedione {a), avea nell’ Anno precedente dii Storia del Carlo 111. Duca di Savoia, Principe di gran fenno evalore, ailediata Sai dii no. ja Città di Genevra, divenuta hn d’allora, e molto più poi, nido di Erclìarchi. Seco era copiol’a Nobiltà, e il Velcovo d’eil'a Città , che ne era flato cacciato. Sotto vi flette quali un Anno; ma effendo venuti in foccorfo de Genevrini i Cantoni Svizzeri di Berna, Friburgo, e Zurigo, fu neceflìtato eiTo Duca a far pace . Per quanto fi ri- (b) Ray cava dal Rinaldi (/>) all’ Anno prefente, avea il Papa conceduto al pre-naidus An- lodato Duca Carlo per quello bifogno non folamente le Decime de gli mi. Ecciej. jfccje{ja^jci f ina anche di poterli valere delle argenterie delle Chiede. Ed effendochè in quell’ Anno lo ileifo Principe era minacciato di guerra da i Cantoni Eretici, s’interefsò il Papa alla direfa, promettendogli foccorfo di danaro, e fcrivendo ai Potentati Cattolici, per trarli in aiuto di lui. Il Guichenone , Storico il più accreditato della lleal Cafa di Savoia, lafciò nella penna sì fatti avvenimenti. Già dicemmo, che fra tanti penlìeri di Papa Clemente teneva il primato quello dell’innalzamento e della iìcurezza della fua Famiglia. Al nuovo accendente di efTa perchè potea pregiudicare la nemicizia de’ Sa-nefi , operò egli colle forze de gli Spagnuoli, che colà s ' inrroduceile uri governo favorevole alle'fue voglie. Con ordini fegreti ancora comandò a i Fiorentini di mandare un’ Ambafceria in Fiandra, per fup-plicare 1’Imperadore d’inviare al governo del loro Stato il Duca A-ieffandro de Medici, tuttavia dimorante in quella Corte, e dellinato Genero cì’ elio Augufto colia promeifa di Margherita fua Figlia naturale, di età non per anche nubile . Se di buona voglia il Popolo Fiorentino ubbidilfe , noi faprei dire. Furono benignamente bensì eiauditi da quel Monarca. Venne dunque AleiTandro , e nel dì quinto di Luglio entrò in Firenze, accolto co i fèflofi l’uoni delle bombarde, e andò a ripofare nel Palazzo de’ Medici. Seco era Giovanni Antonio Muffe tota Àmbafciatore Cefareo, il quale nel dì fcguente nella gran Sala sfoderò il Decreto Imperiale in favore del Duca Aleffandro, con intonare all’ aifemblea de’ Magiflrati, che quanto di male non avea fatto #