<3* 376 •!> Tintoretto, lasciò ivi assai tele, fra cui la migliore è in San Sebastiano, ove il Brentana dipinse il Titolare con bel nudo, con mosse graziose e di buon colorito. — Lasciando di parlare di Alessandiv Marchesini e di Francesco Barbieri, ambi veronesi, si rivolgerà il nostro dire ad Antonio Balestra di questa stessa città, come quello che più degli altri fece onore alla patria. Dopo aver ¡studiato a Venezia sotto il Beliucci, passò a Bologna, indi a Roma appo il Maratta, e seppe cogliere il meglio di ogni scuola, riunendo assai bellezze nello stile che si formò, e che men di tutti ha del veneto. Quindi è pittor considerato e limitato molto ; profondo in disegno, facile di pennello, lieto e gajo, ma con una sodezza di genio che fa rispettarlo. Insegnò in Venezia, lasciando opere egregie. Le corti estere, e le città dello Stato non lo tennero ozioso. Assai dipinse in patria, ed assai giovò colla voce e coll’ esempio, educando Giovanni Battista Mariotti, Carlo Salis, Giuseppe Nogari e Pietro Longhi, il quale ultimo ne’ ritratti e ne’bizzarri dipinti di mascherate, di conversazioni, di paesi, diletta e ferma 1’ osservatore. I vari quadri che si veggono nella raccolta Corraro, e più nella R. Accademia, ponno far puntello al nostro dire. — Ma tutti i precedenti, e pressoché il Balestra medesimo, sono rimasi oscuri in paragone del co. Pietro Rotari. Questo gentile artefice, che per molti anni si esercitò in disegnare, giunse a una grazia di volti, a un’ eleganza di contorni, a una vivacità di mossa e di espressione, a una naturalezza e facilità di panneggiamento, che non saria per avventura secondo a verun pittore del secolo, se pari alle altre doti avesse avuto il colorito. Ma i suoi quadri tengono alcune volte del chiaroscuro, o sono almeno di un color cinerizio che li fa discernere fra molti. La Nunziata a Guastalla, il San Lodovico nella chiesa del Santo a Padova, e la Natività della Vergine in San Giovanni, pure a Padova, sono delle migliori sue opere. — Santo Prunati, contemporaneo al Balestra, fu pittore di gusto grande nel colorilo, ma nel disegno e nelle idee delle leste ha più del naturalista dei precedenti. Fu adoperato anche in grandi composizioni, e non senza lode, in patria e fuori, e lasciò un figlio per nome Michelangiolo, che seguì, come meglio seppe, le