Annali d’ Italia: falvare le ragioni fue, e dell’imperio {opra quello Stato. Gli atti fe-greti, e non pubblicati allora per non irritare il Romano Pontefice, fon venuti alla luce in quelli ultimi tempi nell’Apologia del Senatore Cola, per le controverse di Parma e Piacenza . Finqui’ fucceffione non iì vedeva Arrigo III. Re di Francia, ed apparenza nè pur v’era di vederne. Però mancando egli fenza Maf-chi, fecondo le Leggi e la confuetudine di quel Regno avrebbe dovuto fuccedere Arrigo Re di Navarra, come il più proifimo : il che cagionava orrore a i buoni Cattolici per la manifella profeifione, eh’ egli faceva del Calviniano. Da quello pericolo commolfi i Principi di Guifa , il Cardinal di Borbone, ed aiTaiilirni altri maggiorenti formarono una Lega in difefa della Religicn Cattolica, fenza confenfo del Re, anzi con far apparire non lieve diffidenza di lui: febben poi in-duflero ancor lui ad approvarla, e ad entrarvi. Teneva mano ad effa Lega il Pontefice Si/io per puro zelo diconfervar la Religione, il Re Filippo, ed altri per lo flelTo motivo, ma con altre fegrete intenzioni politiche, per far cadere quella Corona in alcun Principe Cattolico ad efclufione del Re di Navarra , e di Arrigo Principe di CondèE-retici. Avevano i Confederati fatta illanza a Gregorio XIII. perchè o fcomunicaffe, o dichiaraffe decaduti que’due Principi da ogni loro diritto; ma il prudente Pontefice andava temporeggiando per ifperan-za di guadagnarli colle buone. Mancato lui, il fervido Papa Siilo nel Settembre di quell’ Anno fulminò contra di loro tutte le maggiori Cenfure: il che vie più fervi a riaccendere in Francia il fuoco delle Guerre Civili , nè a quella fua Bolla fu permeilo di efTere pubblicamente promulgata in quel Regno . Continuava intanto F attedio dell’ inlìgne Città d’ Anverfa , già formato dal prode Principe di Parma A-lejfandro , e già fiera perfezionato il mirabil Ponte , lungo circa due miglia, fopra la Schelda , con che reilava preclufo ogni adito ai foc-corii per quella Città. In quello mentre vinta dalla fame l’altra non men nobile ed importante di BrulTelles capitolò la refa, con rimetterli ivi la Religion Cattolica. Da lì ad un Mefe altrettanto fece la Città di Nimega , principale della Gheldria, e poi quella di Malines. Gli sforzi fatti dal Principe di Parma per fottomettere la Città d’Anverfa , e quelli de gli Anverlàni per la loro difefa , vivamente de-fcritti dalla penna di Famiano Strada, del Cardinal Bentivoglio , del Campana, e d’ altri formano un pezzo di Storia di quefti tempi fom-mamente curiofo e dilettevole. A mebafterà di dire, che finalmente all’ Eroe Farnefe , dopo un’onefta Capitolazione, riufeì nel dì 27. d’Agoflo di entrare trionfante in quella fplendida Città, dove tornò