Anno MDLIX. 3 6$ confidavano i Franzefi di trovare ragioni o preteili per non rellituire nè pur dopo quel tempo le Piazze fuddette. Aveano anche promeflfa i medefimi a gl’Inglefi la rellituzion di Cales fra otto anni, e pure in lor cuore penfavano di ritener per fempre quella Città. Per altro al Duca fu dato il libero poiTeiTo e dominio deila Savoia, e de’ reftanti Luoghi del Piemonte. Profittò parimente d'eiTa Pace Cojimo Duco. di Firenze, perciocché in vigor della medefima i Franzeiì rinunziarono alla Protezion de’Sancii fuorufciti dalla lor Patria, ed abitanti in Mon-talcino, e a tutti i Luoghi da lor poileduti in quella contrada, e le n’andarono con Dio. Abbandonati in tal guifa que’Sanefi, e trovan-doiì impotenti a cozzar colle forze del Duca di Firenze, a lui in fine fi fortomilero: con che tutte le dipendenze di Siena vennero in potere di lui, eccettochè i Porti della Maremma, che il Re di Spagna dianzi avea rifervati alla fua Corona. Sul fine poi d’ Agofto il Re Filippo dopo avere rellituita la quiete a i Fiamminghi, e lafciato il governo di que’ paefi a Margherita Ducheffa dì Parma e Sorella fua , andò ad imbarcarfi, e con una numerofa Flotta di val’celli le ne ritornò in Ifpagna . Alla. Pace fuddetta con fegni immenfi di giubilo fecero plaufo tutti i Popoli Crifliani; ma da Parigi fpezialmente fi lafciò la briglia all’ allegria per li due Matrimoni fuddetti della Figlia e Sorella del Re Arrigo 11. Fra 1’altre folenni felle il Re Hello accompagnato da Donno AÌfonfo d' E[le, Principe ereditario di Ferrara, da France[co Duca di Lorena , e da Jacopo Duca di Nemours, volle per tre giorni mantenere una Gioitra , efercizio cavallerefco , di cui egli fommamente lì dilettava. Ne’due primi giorni riportò egli il premio della vittoria, e nel terzo avea fatto lo iteiTo ; quando non peranche fazio di rompere lande, forzò il Capitan delle lue guardie, chiamato Orges, o pure Gabriello Signor di Mongomery Scozzefe, a correre contra di lui. Ruppeiì l'alta dello Scozzefe in varie fcheggie ; e ficcome il Re al difpetto delle ■preghiere de’fuoi più cari non av«a voluto allacciar la vifiera dell’ elmetto , così avvenne, che una di quelle fcheggie andò a conficcarfe-gli fopra l’occhio deliro, con penetrare fino al cervello; lagrimevo-le fpettacolo , accaduto alla prelenza di Catterina de’ Medici Regina fua Moglie, de’Principi fuoi Figliuoli, e di un gran teatro di Nobiltà. Dalla grave ferita nacque un interno apoltema, per cui egli tratto fua morte nel dì dieci di Luglio con eltremo cordoglio di tutti i fuoi Popoli. A lui fuccedette nel Regno Francefco 11. fuo primogenito, in età allora di fedici anni: età non peranche abile al governo, nè a tenere in freno l'ambizione de’ Grandi, nè a reprimere l’ardire deH’Ere/ìa Cal- vinia-