3é 8 Annali d* Italia: nella notte feguente fu effo Cardinale flrangolato in prigione; e nel- lo fteffo tempo nelle carceri di Torredinona decapitato il Duca di Palliano col Conte d’ Alife e Leonardo di Cardine . Confeffa il Pan-vinio d’ aver intefo dalla bocca del medefimo Pio IV. ch’egli fi lafciò trarre a quefta giuftizia di maliffima voglia , e che in tutta la vita fua non gli era avvenuta mai cofa tanto diiguftofa e lugubre , quanto quel giudizio; con aggiugnere nondimeno d’aver egli creduto neceffario , che fi deffe a i Parenti de’futuri Pontefici efempio, affinchè non fi a bufa Aerò della lor grazia ed autorità. Il giovane Cardinale Jljonfo Carrafa, ficcome innocente e dabbene, fu rimeiTo in libertà, e fola-mente condennato a pagare cento mila feudi per un pretefo rifarci-mento alla Camera Apoflohca; e tal pena fu anche dipoi mitigata. Ma in que’tempi la gente accorta ben s’ avvide, che non dal genio clemente di Papa Pio era proceduta sì rigorofa giuftizia contra de’ Carrafefchi, ma sì bene da 1 fegreti gagliardi impulfi della Corte di Spagna, a cui per varj riguardi era molto tenuto lo fteffo Pontefice. Il Cardinal Pallavicino, che meglio de gli altri pefcò in quella materia, fece conofcere a noi le arcane ruote di sì ilrepitofo avvenimento. La Politica più fina del fimulare e diffimulare fu offervara affai familiare in Filippo 11. Re di Spagna. Gli flava fempre fui cuore quanto aveano operato i Carrafi contra di lui, e l’efferfi eglino vantati di volergli torre il Regno di Napoli. Contuttociò non lafciava di ufar conitÌr-o delle grazie e finezze ; e in quefti medefimi tempi decretò al Cardinale e al Fratello delle ricompenlè pel perduto Ducato di Palliano . Fu creduto da alcuni, che fui principio il Papa credendo il Re ben affezionato a i Carrafi, per quanto gliene diceva l’Ambafciatore di Spagna , li favoriffe anch’egli alla Corte di Madrid ; e che all’ incontro il Re tenendo i Carrafi per protetti dal Papa, anch’ egli s induceffe a far loro delle grazie. Ma o fìa, che tale inganno ceffaile, o che fempre in Ifpagna fi iavoraffe di finzione: la verirà fi è, che il Re Cattolico fegretamente maneggiò la rovina loro , e con forza fpinfe il Pontefice ad efeguir quello , che il manfueto animo d’effo Papa non avrebbe mai fatto. Il bello poi fu, che fotto Papa Pio V. creatura di Paolo IV. per le iilanze di Antonio Marchefe di Montebello, e di Diomede Carrafi, l’uno Fratello, e l’altro Figlio dell’eftinto Duca di Palliano, fu riveduta quefta caufa in Roma, e decifo , che non meno il Cardinal Carlo, che effo Duca di Palliano, erano flati iniquamente ed ingiufla-mente condennati; e per pruova di queflo tagliata fu la tefta ad Alel-fandro Pallentieri, flato fabbricator del proceffo contra d’e/fi Carrafefchi, all» memoria de’quali e de’loro eredi fu reflit uito l’onore eia buo-