Anno MDXXVIII. fermò la fortuna de’ Franzefi. Anche Capoa , Nola, la Cerra , Averla, e il circonvicino paefe , fi fottomifero alla lor potenza. Nel qual tempo parimente la flotta de’Veneziani s’impoffeisò di Trani, e di Monopoli, con dileguo di conquillar anche Otranto, Brindili, e Pu-lignano , Terre tutte , che fecondo i patti aveano a toccare alla Repubblica Veneta. Sul fine d’Aprile andò poi il Lautrec ad accamparli lotto Napoli. Non erano intanto minori i guai della Lombardia . Perciocché non ballando la fame , la pelle , e la guerra a defolare ed affliggere gl’ infelici Popoli, inforfe una febbre pellilenziale, differente dalla Pelle , e chiamata Mal ma^ucco, pel cui empito ed ardore molti divenendo furiofi, fi andavano a gittar giù dalle fineftre, o pur ne’pozzi, ene’ fiumi, fenza che 1 Medici vi trovaiTero rimedio alcuno. Durò quello flagello, a cut tenne poi dietro la Pelle, più d’ un anno, e morirono per l’Italia infinite perlbne . Nella fola Città di Padova quattro mila tra nobili ed ignobili furono portati alla fepoltura . Corfe lo Hello malore per le Città di Vicenza, Verona, Ferrara, Mantova, ed altre. Ma niuna delle Città fu da paragonare per conto delle miferie alla no-biliffima Città di Milano. Tante infopportabili angherìe avea pollo in addietro Antonio da Leva , Governatore Imperiale , a quel Popolo , per poterne fpremere danari da dar le paghe a i foldati ( giacché un foldo non colava da Spagna ) con obbligar anche gli abitanti , privi di vitto per loro, ad alimentar le milizie: che moitiiTimi d’eifi per difperazione fe n’erano fuggiti, abbandonando tutto. Perciò quella doviziofa e sì popolata Citta, che da tanti Secoli fu l’onore detl’ln-l'ubria , fembrava oramai uno fcheletro di Città , effendo nata 1’ erba per quali tutte le llrade e piazze ; llando aperto notte e dì il più delle botteghe lenza le ufate merci ; vote fenza numero le Cafe e i Palagi -, i Templi ilelTi privi d’ogni ornamento , e i Monilleri ridotti a pochi miferabili Religiofi, che non poteano reggere alle continue in-l'olenze delle affamate truppe. La maggior parte poi del territorio fra Adda e Ticino, e tante graffe Terre e Ville, parte abbruciate, parte abbandonate da gli abitatori, fenza trovarli in alcuni Luoghi nè uomini, nè bellie, e lenza più coltivarfi que’fertili terreni, divenuti perciò un continuato bofco. E tanto più era difpcratà~~quella parte di Popolo, che rellava in Milano, perchè i Collegati, llando in Lodi ed altri lìti, impedivano il palfaggio de’viveri all’afflitta Città. Quelle fon le glorie de Principi, che fenza aver danaro , fi mettono a far guerre ; e per foddisfare alla mal nata Ambizione , nulla curano la total rovina degl’infelici Popoli e paefi fuoi, non che de gli altrui. N 4 Dove