90 ■o£>- comune prosperità, e che cosi luminosamente tracciò la esistenza della Grecia, di Cartagine, di Roma, fino a che il vizio, l’apatia, la licenza vi si poser di mezzo a contaminare gli animi con le attrattive di lusinghiera e ingannevole seduzione, quel genio medesimo propagavasi fra i Veneziani, i quali, prima in Eraclea, quindi in Malamocco, poscia in Rivoallo, divenuto centro e primaria residenza della repubblica, non solo a propria difesa, ma ad altrui protezione ed a reprimere e domare i comuni nemici, armate adunarono e flotte, che, dall’anno 775 al 1100, alta e temuta risuonar fecero la loro fama ; e con varia sorte, ma con eguale costanza, quattro guerre durarono contro i Saraceni, tre co’ Narentani, due co’Normanni e due altre nella Siria, dopo aver prima rintuzzata la baldanza del figlio di Carlo Martello, castigato il folle ardimento d’un esercito di Unni e rese l’Istria e la Dalmazia soggette al proprio dominio. Cresciuta la veneziana popolazione in dignità di nazione, resa ormai arbitra di limitrofe provincie, e fattasi padrona non solo del-l’Adriatico, cui diede suo nome, ma dell’ Ionio pur anco e dei mari di Siria, assicurata del rispetto e della tema comune, dilatò essa ed accrebbe que’ mezzi di pubblica sicurezza e decoro, che garantire dovevano la stabilità della repubblica. Al governo de’ tribuni che, dalle prime emigrazioni fino all’ anno 697, ressero la nuova popolazione, fu sostituito quello de’dogi, i quali erano scelti fra coloro che al coraggio accoppiavano il consiglio e la prudenza. — La repubblica annovera fra questi capi veri eroi, per virtù guerriere non solo, ma eziandio per azioni di nobile disinteresse, per ¡straordinaria intrepidezza, per grande magnanimità e per prove esimie di costanza e di patrio amore. — Venezia, ad esempio di Roma, può mostrare i suoi Scevola, i suoi Fabrizi, i suoi Camilli, i Marcelli, i Fabi, i Bruti, gli Scipioni, che posposero al ben della patria, e vita, e figli, ed affetti. All’ epoca della seconda guerra di Siria devesi porre il principio dell’ arsenale, di cui si va dettando questo saggio storico. I soccorsi di navi e di armali, che la repubblica somministrava a'Crociati