Anno MDXC111. 487 na , e la Terra di Cavours , ma non già la Rocca. In Croazia ancora, ed in Ungheria fecero guerra i Turchi all’ lmperadore Rodolfo, e ne riportarono in varj incontri delle buone bulle. La vicinanza di que’rumori, e il fofpetto, ch’efli Turchi, benché duraiTe la pace, potettero far qualche fcorreria nella Patria del Friuli, fece prendere a’Signori Veneziani la faggia rifoluzione di fabbricar di pianta una Città , che infieme fotte Fortezza. Fu dunque fcelto un fito a i confini de gli Stati Auftriaci, lungi dieci miglia da Udine, e due da Strafoldo, ed ivi fabbricata una mirabil ampia Fortezza, a cui fu porto il nome di Palma nuova, grande antemurale del Friuli e dell’Italia. Non andarono efen-ti in queft’Anno dalle infolenze de’Turchi le fpiagge della Sicilia e del Regno di Napoli, perchè sbarcati que'Barbari predarono migliaia d’anime Criftiane, arfero anche molti villaggi, e qualche Terra grotta in quelle parti, non trovandoli più nel Mediterraneo , eccettochè i Cavalieri di Malta, chi penfaffe a reprimere l’orgoglio loro. Accadde anche in Palermo l’incendio di quel Catte 1 lo, ettendofi attaccato il fuoco al magazzino della polve, che faltò in aria con grande fquarcio nell’ altre fabbriche, e colla morte di circa trecento perfone: disgrazia, a cui facilmente fon fottopofte le Fortezze, allorché fuccedono temporali nell’aria; perdiè ficcome per la fermentazione de’nitri, e d’altre efa-lazioni s’accendono i lampi e le folgori nelle nuvole, così anche pretto alla terra fermentandofi i nitri, e fpezialmente i raunati ne’con-lervatorj della polve da artiglieria, e concependoli fuoco, cagionano dipoi grandi efterminj. Noi quelli incendj attribuiamo a fulmini fcen-denti dalle nuvole ,* ma naturalmente fuccede anche nel baffo , ciò che noi sì fovente miriamo nella region delle nubi. Anno di Cristo mdxciv. Indizione vìi. di Clemente Vili. Papa 3. di Rodolfo II. lmperadore 19. GRan materia di difcorfì fomminiftrò in queft’Anno a i Politici la renitenza ed infleffibilità di Papa Clemente ad accettare in fe-no della Chiefail convertito Re Arrigo IV. Per quante ragioni fapef fe addurre il Duca di Nevers, non gli fu poflibile di fmuovere punto l’animo d’etto Pontefice, cioè di chi non voleva confìglio fe non da sè fletto ; anzi fu come forzato a partirfi di Roma: il che efeguì egli con proteftare, che di tutti i difordini, che potettero da lì innanzi avvenire in Francia, fi rifonderebbe la colpa fopra sì duro Pontefice. Parea H h 4 bene